Immobile in comodato. Resta l’esenzione Imu

Pubblicato il 30 dicembre 2015

Con sentenza n. 25508 del 18 dicembre 2015, la Corte di Cassazione, sezione tributaria, si è trovata a decidere in ordine all'impugnazione di tre avvisi di accertamento ai fini Imu, in relazione ad un complesso immobiliare concesso in comodato d’uso gratuito dalla Fondazione religiosa ricorrente e destinato alla formazione, educazione ed assistenza di studenti universitari (attività, come tali, soggette ad esenzione Imu ex art. 7 D.lgs. n. 540 del 1992).

Esenzione tuttavia non accordata dal giudice di prime cure, venendo a mancare – secondo le Commissioni tributarie – l’uso diretto dell’immobile da parte della Fondazione, quale requisito essenziale per il riconoscimento della pretesa agevolazione.

Ed avverso detta statuizione, la Fondazione ricorrente constatava, viceversa, come non assumesse alcuna rilevanza il fatto che il bene in questione fosse utilizzato dal comodatario piuttosto che dal concedente, laddove il comodatario lo utilizzasse sostanzialmente in attuazione dei medesimi compiti istituzionali dell’ente concedente, con il quale tra l’altro sussisteva uno stretto rapporto di strumentalità.

Censura ritenuta fondata dalla Corte di Cassazione, secondo cui, se è pur vero che la stessa giurisprudenza di legittimità fa sovente riferimento al concetto di “utilizzazione diretta del bene da parte dell’ente possessore” come condizione necessaria per l’esenzione ex art. 7 D.Lgs. 504/1992 (in caso di attività considerate esentabili), è anche vero che lo fa soprattutto in ipotesi concernenti “locazioni onerose” del bene ad altro ente o “concessioni di beni demaniali”.

Effetto distorsivo con la locazione, non con comodato

E la ragione è individuabile nell'effetto distorsivo (rispetto alla finalità della norma di tutela di attività protette) che si potrebbe venire a determinare qualora il bene venisse utilizzato dal possessore per “finalità economiche e produttive di reddito” (come nella locazione) e comunque non per lo svolgimento dei compiti istituzionali

Effetto distorsivo - conclude la Suprema Corte – che non emerge nel caso de quo, ove l’immobile è concesso in comodato ad un ente non commerciale avente la stessa struttura del concedente, per lo svolgimento di un'attività meritevole prevista dalla norma agevolativa.

 

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