IMU, nuove soglie di esenzione per i Comuni montani

Pubblicato il 19 novembre 2014 È pronta la bozza del decreto del ministero dell’Economia, che attua la norma di cui all'articolo 22, comma 2, del Dl 66/2014 e che rivede le regole dell’esenzione Imu sui terreni agricoli, oggi regolata sulla base della diversa altitudine dei comuni, tanto da escludere dall’imposta tutti i proprietari di terreni che si trovano nelle zone classificate dall’Istat come “montane”.

Il decreto, da tempo allo studio del Governo, è pronto per essere pubblicato in “Gazzetta Ufficiale” e, dunque, per iniziare a produrre i suoi effetti.

In ritardo rispetto alla data del 22 settembre, inizialmente prevista per la sua entrata in vigore, il provvedimento mostra ora tutta la sua urgenza, dato che dalla sua attuazione si attende un maggior gettito pari a 350 milioni di euro (parte della copertura del bonus da 80 euro), già confluiti nel bilancio dello Stato per mezzo del decreto Irpef di aprile.

Nuovi criteri di tassazione

La revisione delle regole di tassazione Imu sui terreni è stata studiata proprio perché ad oggi, con la vecchia classificazione Istat, oltre 3.500 comuni italiani risultano non soggetti ad imposta.

Per ovviare a tale situazione e recuperare gettito anche dai terreni agricoli e da quelli diversi (esempio incolti), finora esenti, il ministero dell’Economia ha così elaborato un nuovo sistema di tassazione che distingue i Comuni italiani in tre diverse fasce, individuate sulla base dell’altitudine del Comune, misurata al centro del loro territorio e certificata dall’Istat.

Le nuove fasce altimetriche sono le seguenti:

- sopra i 600 metri continuerà a valere l'esenzione totale dall’imposta, pertanto nessuno dovrà pagare e i comuni non subiranno nuovi tagli;
- nella fascia intermedia, con altitudine compresa tra i 281 e i 600 metri, l’esenzione sarà parziale e limitata ai terreni posseduti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali;
- fino ai 280 metri sul livello del mare, invece, l’esenzione verrà cancellata completamente, così tutti saranno tenuti a versare l’imposta.

La nuova regola desta preoccupazione per i contribuenti proprietari di terreni che, con l’entrata in vigore del nuovo decreto, si vedranno negare il bonus e saranno tenuti a pagare entro il 16 dicembre l’Imu relativa a tutto il 2014. Non meno allarmati sono i Comuni che si vedranno, invece, tagliare automaticamente il fondo di solidarietà, in cambio di maggiori entrate tributarie tutte da recuperare.
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