In arringa le offese sono lecite se strumentali alla difesa

Pubblicato il 25 settembre 2009
Con la sentenza n. 35880 del 16 settembre 2009, la quinta sezione penale della Cassazione ha confermato l'assoluzione pronunciata dal Giudice di pace di Vasto nei confronti di un avvocato che era stato accusato del reato di ingiuria aggravata in quanto, nell'arringa conclusiva di un processo penale, si era rivolto alla persona offesa qualificandola come “soggetto inaffidabile dal punto di vista economico”. Il Procuratore della Repubblica ed il Procuratore Generale presso la Corte d'appello avevano fatto ricorso in Cassazione avverso la decisione del giudice onorario ritenendo che, nella specie, non potesse essere applicata l'esimente di cui all'art. 598 c.p. in quanto l'offesa proferita dall'avvocato non era pertinente all'oggetto della causa. Di diverso avviso la Suprema corte, secondo cui le frasi pronunciate dall'avvocato si ponevano, nel caso in esame, in rapporto di strumentalità rispetto alla tesi difensiva e, pertanto, erano da considerarsi come ricomprese nell'ambito di applicazione della scriminante in oggetto.
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

NIS, al via la seconda fase: misure, obblighi e scadenze ACN

02/05/2025

Licenziamento in malattia legittimo se l’attività extra ostacola la guarigione

02/05/2025

Credito estero: no a decadenza per omessa indicazione in dichiarazione

02/05/2025

UCPI: sciopero e manifestazione nazionale contro il Decreto sicurezza

02/05/2025

Maternità e formazione professionale continua, chiarimenti commercialisti

02/05/2025

Superbonus e CILA-S: decadenza dell’agevolazione per mancata compilazione del quadro F

02/05/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy