In carriera con titoli “doc”

Pubblicato il 16 febbraio 2009 In sede di concorso interno per l’ottenimento di una promozione, il difetto di trasparenza o di obiettività nel datore di lavoro che si era obbligato ad osservare particolari procedure nella valutazione del personale non garantisce al dipendente escluso un risarcimento automatico. Questo deve essere riferito ai soli danni per la perdita di chance, “quantificabili sulla base del tasso di probabilità che il lavoratore medesimo aveva di risultare vincitore, qualora la selezione tra i concorrenti si fosse svolta in modo corretto e trasparente”, osservando cioè correttezza e buona fede. Questo il criterio affermato dalla Cassazione in pronuncia 1715/2009.
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