Nuovo Codice dei contratti pubblici: pubblicato in Gazzetta Ufficiale

Pubblicato il 03 aprile 2023

Dopo la recente approvazione da parte del Consiglio dei ministri, il nuovo Codice dei contratti pubblici - contenuto nel Decreto legislativo n. 36/2023 - è approdato nella Gazzetta Ufficiale n. 77 del 31 marzo 2023, Suppl. Ordinario n. 12.

Il Codice, si rammenta, è stato messo a punto in attuazione dell'articolo 1 della Legge n. 78/2022, recante "Delega al Governo in materia di contratti pubblici", e costituisce una delle riforme previste dal PNRR, da portare a termine entro il 31 marzo.

Codice appalti in vigore, nuove norme efficaci dal 1° luglio 2023

Il Decreto legislativo, per espressa previsione, è entrato in vigore il 1° aprile ma le relative disposizioni, con connessi allegati, acquistano efficacia dal 1° luglio 2023.

A decorrere da tale ultima data, le disposizioni del precedente Codice dei contratti pubblici (di cui al D. Lgs. n. 50/2016) continueranno ad applicarsi esclusivamente ai procedimenti in corso, intendendosi espressamente per tali:

Dal 2024, inoltre, diverranno operative anche le norme sulla digitalizzazione delle procedure, con la collegata Banca dati nazionale dei contratti pubblici, di cui titolare in via esclusiva sarà l'Anac.

E' la Parte III del Codice a contenere la disciplina transitoria e di cordinamento delle nuove norme, anche per quanto riguarda la regolamentazione dei procedimenti pendenti.

Da segnalare che il nuovo Codice appalti è "auto-esecutivo", non necessitando, in linea generale, di regolamenti o di decreti attuativi, ed ingloba, negli allegati, diversi regolamenti e linee guida Anac attualmente vigenti.

Molte le novità introdotte dal provvedimento.

Esso, tra le altre misure, concede particolare spazio al principio di autorganizzazione delle pubbliche amministrazioni e ai principi di risultato, fiducia e accesso al mercato, una maggiore discrezionalità amministrativa e una sorta di deregulation, soprattutto per i piccoli cantieri, una forte spinta alla digitalizzazione e alla semplificazione delle procedure, l'adeguamento di diversi istituti alle indicazioni rese dalla Corte di giustizia Ue, il recepimento di soglie più alte in caso di affidamenti diretti, la liberalizzazione del subappalto.

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