In serata il Dl per la crescita del Paese in “Gazzetta”

Pubblicato il 26 giugno 2012 È data per sicura la pubblicazione in “Gazzetta Ufficiale” di oggi, con contestuale entrata in vigore, del Dl crescita (decreto sviluppo n. 83/2012, contenente “Misure urgenti per la crescita del Paese”).

Il ministro dello Sviluppo economico, Passera, spiega che in questo momento di difficoltà economica non verrà messo in pericolo l'equilibrio di Bilancio, quindi “man mano che ci saranno le risorse uno degli obiettivi prioritari sarà la ricerca e l'innovazione per le imprese e le aziende che crescono”.

Tra le misure più rilevanti quelle che modificano, a partire dal 30° giorno dopo la conversione in legge, la disciplina del concordato preventivo, con cui si facilita la gestione delle crisi aziendali consentendo all’impresa in difficoltà di proseguire l’attività sin dall’ammissione della domanda, con la prosecuzione dell’impresa da parte dello stesso debitore, con la cessione a terzi dell’azienda in esercizio o con il conferimento dell’azienda in una o più società, anche di nuova costituzione. Si prevede che i creditori siano pagati anche con i flussi economici e finanziari derivanti dalla attività d’impresa che prosegue. Prevista la moratoria al massimo di un anno dall’omologazione per il pagamento dei crediti assistiti da privilegio, pegno o ipoteca, a meno che la prelazione si riferisca a beni destinati a essere preventivamente liquidati. L’ammissione al concordato con continuità aziendale non impedirà neanche la partecipazione a procedure di assegnazione di appalti pubblici.

Nota spiacevole, anche se da confermare, l’eliminazione di due norme nell’ambito immobiliare: l’esenzione triennale dal pagamento dell’Imu, dal momento della chiusura definitiva dei cantieri, per tutte le nuove costruzioni destinate alla vendita, e l’esenzione dal versamento dell’imposta di Registro per tutte le compravendite di importo inferiore ai 200 mila euro.

Confermato per la ricerca a lo sviluppo - dunque per le attività di R&S - il credito di imposta del 35% per costi di assunzione di personale qualificato, fino a un massimo di 200 mila euro annui ad azienda.
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