Inaugurato l'anno giudiziario 2015

Pubblicato il 26 gennaio 2015 Si è tenuta il 23 gennaio 2015, presso l'Aula Magna della Corte di cassazione, la tradizionale cerimonia di inaugurazione del nuovo anno giudiziario.

I lavori sono iniziati con la Relazione sull'Amministrazione della Giustizia per l'anno 2014, letta dal Primo presidente della Cassazione, Giorgio Santacroce, e con cui è stato fatto il punto dello stato della Giustizia, civile e penale, in Italia, con una riflessione sulle recenti iniziative di riforma.

La Relazione del Primo presidente

Proprio sul tema delle riforme, Santacroce ha evidenziato come si siano manifestati "segnali incoraggianti di riattivazione di un impulso riformatore".

Sul fronte penale, in particolare, è stata definita come "imprescindibile", l'esigenza di una lotta alla corruzione "che non sia soltanto di tipo repressivo, ma sia tale da impedire, con idonei strumenti preventivi di controllo, il prodursi di simili accadimenti, che offuscano gravemente l’immagine del nostro Paese". Il problema non sarebbe tanto quello di aumentare i termini di prescrizione, quanto quello di stabilirne la decorrenza, soprattutto nei casi in cui il fatto è occulto.

Altra esigenza, segnalata come non più differibile, è quella di intervenire sulla attuale disciplina della prescrizione, gravemente insoddisfacente.

Il problema su cui intervenire - si legge, inoltre, nella relazione - non riguarderebbe solo l’arretrato civile ma anche anche il settore penale, affollato da un numero di procedimenti più elevato rispetto alla media europea.

E in tale contesto - viene evidenziato - puntare solo sull’aumento della produttività dei giudici non si rivelerebbe una scelta utile per risolvere il problema dell’arretrato.

Tra i temi evidenziati nella relazione si segnala anche quello relativo all'emergenza delle carceri; in particolare, è stato sottolineato come le misure finora assunte abbiano avuto effetti positivi ma limitati. Manifestata, quindi, la necessità di riapertura di una riflessione che faccia il punto sulle misure adottate e ancora da adottare.

A seguire, gli interventi del vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Giovanni Legnini, del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, del procuratore generale presso Cassazione, Gianfranco Ciani, dell vice avvocato generale dello Stato, Salvatore Messineo e del presidente del Consiglio Nazionale Forense, Guido Alpa.

L'anno giudiziario è stato, altresì, inaugurato anche nei 26 distretti italiani di Corte d'appello con le relazioni dei relativi presidenti.

Botta e risposta Renzi - magistrati

Alla cerimonia, è seguito un botta e risposta, via Facebook, tra il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e i magistrati dell'Anm, sulla frase pronunciata dal procuratore generale di Torino, Marcello Maddalena, nel corso dell'inaugurazione del nuovo anno giudiziario e secondo cui il Governo "ci vuol far crepare di lavoro".

Secondo il Premier, detta affermazione sarebbe la "ridicola" reazione di alcuni magistrati di fronte alla riduzione di qualche giorno di ferie.

Per l'Anm - si legge in un intervento sempre su Facebook - il problema non sarebbero i magistrati, "ma le promesse mancate, la timidezza in materia di prescrizione e corruzione, la proposta, alla vigilia di Natale, di depenalizzare l'evasione fiscale fino al 3%".
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