Le riforme tributarie introdotte nel 2024 rappresentano un significativo tentativo di modernizzazione e razionalizzazione del sistema fiscale italiano, ma hanno evidenziato diverse criticità che richiedono ulteriori interventi normativi e interpretativi per garantire un sistema equo e sostenibile.
E' quanto viene sottolineato nella relazione della Prima Presidente della Corte di Cassazione, Margherita Cassano, presentata il 24 gennaio 2025 in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2025.
Nel suo intervento, la Presidente Cassano ha richiamato l'importanza di un sistema tributario che bilanci efficienza fiscale e diritti costituzionali.
È stato sottolineato il ruolo centrale del principio di solidarietà, sancito dall'articolo 53 della Costituzione, considerato essenziale per garantire i diritti fondamentali come l'istruzione e l'assistenza sanitaria. Parallelamente, il principio di progressività fiscale costituisce un elemento imprescindibile per rispettare l'uguaglianza e promuovere l'equità all'interno del sistema tributario.
La relazione ha messo in luce alcune problematiche significative emerse nell'attuazione delle riforme.
Tra queste, il ricorso frequenta a condoni, sanatorie e definizioni agevolate, che dal 2016 hanno prodotto un effetto negativo sui tempi complessivi del processo tributario, causando ritardi significativi.
La rateizzazione dei debiti prevista nelle procedure di "rottamazione", con termini estesi fino al 2028, ha ulteriormente compromesso il principio di ragionevole durata del processo.
Un altro punto critico riguarda la mancata integrazione tra le attività di accertamento e riscossione, rispettivamente affidate all'Agenzia delle Entrate e all'Agenzia delle Entrate-Riscossione. Questa mancanza di coordinamento limita l'efficienza complessiva del sistema fiscale, creando ostacoli operativi e organizzativi.
Una delle maggiori difficoltà segnalate riguarda i rapporti tra il processo penale e il giudizio tributario, complicati da divergenze strutturali, come i diversi regimi probatori, il riparto dell'onere della prova e l'assenza dell'Amministrazione finanziaria nei procedimenti penali. Queste differenze hanno sollevato questioni interpretative rilevanti, che richiedono una maggiore armonizzazione normativa.
Inoltre, le problematiche relative all'IVA, soprattutto in relazione alle frodi carosello e alle operazioni inesistenti, mettono in evidenza l'assenza di parametri chiari per bilanciare sanzioni penali e amministrative nel rispetto del principio del ne bis in idem .
Un altro tema cruciale riguarda l'IVA e i dazi doganali, nonché le nuove disposizioni in tema di IVA nei diritti di confine. Secondo la Presidente, la nuova normativa non appare pienamente conforme ai principi di proporzionalità stabilità dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea, generando potenziali contrasti con il diritto sovranazionale.
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