Inaugurazione dell'anno forense: Avvocatura assediata

Pubblicato il 31 marzo 2011 Si è svolta ieri, 30 marzo, a Roma, presso la sede amministrativa del Consiglio nazionale forense ed alla presenza di rappresentanti del ministero della giustizia e alle cariche istituzionali, la cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario forense.

Il presidente del Cnf, Guido Alpa, nella sua relazione introduttiva, ha definito come di “aperta ostilità” il clima che attualmente circonda l'Avvocatura, presa di mira in sede di riforma dell'ordinamento professionale nonché con riferimento alle ulteriori riforme, conciliazione obbligatoria compresa.

Alpa lamenta che gli avvocati siano stati sia definiti come “corporativisti”dimenticando che il numero degli iscritti agli Ordini è di per sé garanzia di concorrenza”, sia criticati per la richiesta di ripristino delle tariffe quando quest'ultime sono state nuovamente legittimate dalla Corte di giustizia con una recentissima sentenza, e per la pretesa di veder riconosciuta la riserva in materia di consulenza legale, ignorando sia le regole fissate in sede comunitaria, sia i principi fatti salvi dalle risoluzioni del Parlamento europeo e dalla Corte di Giustizia.

Per quel che riguarda la mediazione obbligatoria, Alpa ribadisce la necessità “di un intervento legislativo urgente che riporti la disciplina e il sistema complessivo nell’alveo delle garanzie costituzionali”. Per come formulata, l'attuale normativa sarebbe incostituzionale in ragione dell'obbligatorietà della composizione della lite, della mancata previsione dell'assistenza dell'avvocato, dei costi aggiuntivi che si impongono a chi vuole accedere alla giustizia, degli ostacoli che si frappongono al cittadino che voglia adire il giudice naturale, delle sanzioni a cui sono sottoposte le parti e gli avvocati nelle circostanze previste, della insufficiente qualificazione dei conciliatori, della sostanziale preventiva allocazione delle cause ad operatori privati.

Le preoccupazioni dell'Avvocatura – continua il Presidente del Cnf – riguardano, altresì, il progetto di legge sull'arretrato civile, la situazione in cui versano le professioni intellettuali nella persistente fase di crisi economica, il ritardo segnato dall'iter di approvazione della riforma della professione forense, il futuro incerto dei giovani avvocati, i maggiori oneri resisi necessari per salvaguardare il trattamento pensionistico dei legali.
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