Incentivi MASE 2025 per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili (FER)

Pubblicato il 01 dicembre 2025

Il 19 novembre 2025 il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) – tramite la sua Direzione Generale Programmi e Incentivi Finanziari (DG PIF) – ha adottato il Decreto Direttoriale 468/2025, con cui sono state approvate le “Regole Operative” per la misura del PN RIC 2021‑2027 denominata “Sviluppo della produzione di energia elettrica da FER” (Azione 2.2.1).

Con questo decreto — in continuità con l’Decreto Direttoriale 424/2025 del 30 ottobre 2025, che aveva stabilito l’“Avviso pubblico per la selezione di progetti per autoproduzione di energia da FER” — la misura viene resa pienamente operativa: il documento disciplina in dettaglio i criteri, le modalità, gli ambiti e le condizioni per accedere ai contributi pubblici.

In sostanza, il decreto trasforma in concreto l’intenzione del PN RIC di favorire la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (FER) nel Mezzogiorno, sostenendo investimenti da parte delle imprese per installare impianti ad autoconsumo.

Cos’è la misura “Sviluppo della produzione di energia elettrica da FER”

La misura fa parte del PN RIC 2021-2027, il programma nazionale dedicato a Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale.

In particolare, rientra nell’Obiettivo specifico RSO2.2: “Promuovere le energie rinnovabili in conformità della direttiva (UE) 2018/2001 sull’energia da fonti rinnovabili” e nella sua Azione 2.2.1 — Sviluppo della produzione di energia elettrica da FER.

L’obiettivo è rafforzare la transizione energetica, incentivando la produzione di energia da fonti rinnovabili per autoconsumo nelle imprese, con un focus sul Sud Italia (regioni meno sviluppate), per favorire crescita, competitività e sostenibilità.

La dotazione finanziaria complessiva assegnata a questa misura è di 262 milioni di euro.

A chi si rivolge

Possono accedere alle agevolazioni:

In questo modo, la misura mira a favorire l’adozione di FER da parte del tessuto produttivo del Sud, incentivando modernizzazione, efficienza e sostenibilità.

Finalità della misura

Le finalità principali sono:

Cosa finanzia: interventi e spese ammissibili

La misura finanzia progetti di investimento che prevedono:

Le spese ammissibili comprendono — entro i limiti e i massimali fissati — tutte le voci necessarie per realizzare gli impianti: acquisto, trasporto, installazione di componenti, opere civili strettamente necessarie, messa in esercizio, connessione alla rete elettrica nazionale.

Non sono ammissibili spese relative a locazione finanziaria o acquisto di beni usati.

Agevolazioni: tipologia e intensità

Questa struttura di incentivi rende l’intervento interessante non solo per le grandi imprese, ma anche — e soprattutto — per PMI e microimprese, favorendo l’adozione diffusa di FER.

Come si accede: modalità e scadenze

Le domande di agevolazione vanno presentate esclusivamente in forma telematica, tramite la piattaforma del GSE.

Il periodo utile per la presentazione è dal 3 dicembre 2025 (ore 10:00) al 3 marzo 2026 (ore 10:00).

Le domande presentate verranno valutate secondo i criteri definiti nell’Allegato 3 all’Avviso (priorità, punteggi, merito tecnico, sostenibilità, etc.), e ammesse in base a una graduatoria decrescente.

Ogni impresa può presentare fino a tre domande, a condizione che riguardino unità produttive diverse.

Opportunità per le imprese

Il Decreto Direttoriale 468/2025 concretizza un’importante opportunità per le imprese del Sud Italia: offre un sostegno pubblico rilevante per investire in energia da fonti rinnovabili e autoproduzione, favorendo la transizione energetica e la sostenibilità ambientale ed economica.

Per molte aziende — in particolare PMI e micro imprese — si tratta di un’occasione per abbattere i costi energetici, rendere l’attività più resiliente e competitiva e contribuire agli obiettivi di decarbonizzazione del Paese. Inoltre, il fatto che l’iniziativa sia riservata a territori del Mezzogiorno rende la misura uno strumento diretto di coesione territoriale e di rilancio economico-energetico delle aree meno sviluppate.

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