Intrastat acquisti senza sanzioni per i contribuenti

Pubblicato il 22 febbraio 2017

La reintroduzione dell'obbligo di invio dei modelli Intrastat acquisti da parte delle imprese - che di fatto non è stato recepito ancora in legge, dato che il Ddl di conversione del Milleproroghe, che ha ripristinato l'obbligo cancellato con il DL fiscale 193/2016, è attualmente all’esame della Camera, dove l’approvazione finale è attesa per il 24 febbraio - rischia di creare un altro grande paradosso del Fisco italiano con ricadute sui contribuenti.

Se tutto procederà secondo l'iter parlamentare previsto, il decreto con la legge di conversione del Milleproroghe dovrebbe essere pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale” di venerdì 24 febbraio, precisamente un giorno prima della scadenza ordinaria fissata al 25 febbraio per l’invio del modello Intra (scadenza che cadendo di sabato, slitta a lunedì 27 febbraio 2017).

Contribuenti con la tutela dello Statuto

Visti i tempi stretti che caratterizzano tutta la vicenda, da Confindustria, in rappresentanza della richiesta delle imprese e degli operatori, arriva la sollecitazione ai dirigenti dell’Agenzia delle Entrate, delle Dogane e dell’Istat, affinchè sia applicato lo Statuto del contribuente e vi sia il rispetto del principio di affidamento tra fisco e contribuenti.

Ciò in quanto, secondo lo Statuto dei contribuenti, gli adempimenti tributari non possono essere riversati sui contribuenti all’ultimo minuto, ma deve intercorrere un lasso di tempo di almeno 60 giorni e, inoltre, nelle situazioni di obiettiva incertezza non devono essere applicate le sanzioni per eventuali errori.

Lettera di Confindustria

Confindustria ha inviato una lettera in cui, ripercorrendo il comunicato congiunto del 17 febbraio di Entrate, Dogane e Istat, ribadisce che l’obbligo di trasmissione delle comunicazioni Intrastat “permane solo a carico dei soggetti passivi Iva già tenuti alla presentazione mensile dei Modelli Intra-2 per gli acquisti di beni ovvero che rientrino in tale periodicità in base all'ammontare delle operazioni intracomunitarie di acquisto di beni per un valore superiore a 50mila euro nel IV trimestre 2016 ovvero a gennaio 2017”.

L'intenzione non è quella di contestare le finalità del modello Intra, che serve per le statistiche Ue, ma di dare più tempo alle imprese che a gennaio – secondo il Dl 193/2016 - hanno trasmesso il modello relativo a dicembre 2016, pensando che fosse l’ultimo adempimento.

Le amministrazioni ora devono tener conto del cambiamento apportato dal legislatore, che ha reintrodotto i modelli Intra, ma devono anche mettere i contribuenti in condizione di adempiere secondo le garanzie dello Statuto ed evitare che in una situazione di incertezza legislativa, gli stessi vengano colpiti da sanzioni.

L'Agenzia delle Entrate, secondo quanto riferito dalla direttrice Orlandi nel corso di un convegno a Milano, si è già espressa in tal senso, ma ora è auspicabile che arrivi una conferma scritta.

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