Ires, il correttivo prende tempo

Pubblicato il 05 maggio 2005 La commissione Finanze della Camera dei deputati ha chiesto, ieri, ufficialmente, attraverso il portavoce Maurizio Leo (relatore allo schema di decreto), gli ulteriori 20 giorni previsti dalla riforma fiscale per un supplemento di istruttoria prima che sia formulato il parere sui decreti correttivi dell'Ires. Tra le più significative novità della riforma una riguarda il regime dei dividendi: il socio di una SC deve corrispondere un'ulteriore imposta al momento della percezione del dividendo, differentemente da quanto avveniva in passato, quando egli poteva fruire di un rimborso se l'aliquota dell'imposta personale era inferiore a quella dell'Irpeg, restituita al socio attraverso il credito di imposta. E' attesa, tra le norme del correttivo Ires, quella contenuta nell'articolo 5, comma 7, dello schema di decreto correttivo che riduce a cinque esercizi (da dieci) il periodo di tempo entro cui verificare le condizioni per l'applicazione dell'articolo 128 del Testo unico, con oggetto il riallineamento dei valori fiscali a quelli civili durante l'esercizio dell'opzione per il consolidato nazionale.
Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Bando ISI 2025: dall'Inail 600 milioni di euro a fondo perduto per la sicurezza

19/12/2025

Inail: nuove funzionalità per l'accesso agli atti

19/12/2025

Terzo settore: aggiornate le Norme di comportamento degli organi di controllo

19/12/2025

Prelievo erariale unico: compilazione modello F24 Accise

19/12/2025

Licenziamento per GMO dopo riorganizzazione aziendale con AI: legittimo

19/12/2025

5 per mille Onlus: elenchi 2025 pubblicati e nuove regole 2026

19/12/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy