La Commissione Lavoro del Senato ha approvato il testo del Jobs Act degli autonomi, che a settembre dovrebbe entrare in Aula.
Si riportano alcune novità:
contiene più tutele economiche per l’attività svolta e più garanzie di welfare per maternità, malattia e perdita di fatturato;
è consentita la partecipazione ai bandi e il concorrere all'assegnazione di incarichi e appalti privati riconoscendo la possibilità agli autonomi di «costituire reti di esercenti la professione» e di partecipare alle reti di imprese (le cosiddette «reti miste», disciplinate dalla legge 33/2009), oltre a dare vita a consorzi stabili e associazioni temporanee di professionisti (restano esclusi i piccoli imprenditori iscritti alle Camere di commercio);
sarà considerata abusiva qualsiasi clausola del contratto che preveda un pagamento della prestazione oltre i 60 giorni dalla presentazione della fattura o della richiesta, come abusivo sarà considerato il rifiuto a stipulare contratti per iscritto;
i Centri per l’impiego in ogni sede aperta al pubblico, avrà uno sportello dedicato al lavoro autonomo;
resteranno esclusi dalla determinazione del reddito da lavoro autonomo i rimborsi delle spese di vitto e alloggio relativi alle trasferte in seguito a un incarico da parte del committente;
gli studi professionali dovranno essere trattati come le abitazioni se sono a queste simili o addirittura lo sono.
“La nuova definizione corrisponde allo smart working ovvero a quel lavoro che, grazie alle tecnologie, si realizza per fasi, per cicli, per obiettivi perché il lavoratore dispone di un adeguato ambito di autonomia e di responsabilità dei risultati”.
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