La Corte Ue riscrive i verdetti nazionali sulla diffamazione

Pubblicato il 04 luglio 2008 L’innovativa sentenza della Corte Ue, depositata il 5.6.08 (ricorso n. 15909/06), in materia di tutela della libertà d’informazione, ha riconosciuto ai giornalisti, condannati per i danni derivanti da diffamazione in sede civile dai tribunali nazionali, il diritto al risarcimento del danno materiale, equivalente alla somma versata al diffamato, qualora la pronuncia di condanna non fosse conforme ai principi sulla libertà d’espressione garantiti dalla Corte europea dei diritti dell’uomo. Secondo la Corte europea, i giudici nazionali commettono un errore, quando fondano la condanna per diffamazione, anche in sede civile, ricavando la volontà del giornalista di diffamare senza valutare “il contesto del caso, l’interesse del pubblico e l’intenzione del giornalista”, circostanze che giustificherebbero “una dose di provocazione o anche di esagerazione”.
Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Consulenti del lavoro: in scadenza la seconda rata contributiva all'ENPACL

20/06/2025

Controllo digitale sul lavoro: rischi e sfide del monitoraggio

20/06/2025

Bando Isi 2024: concluso click day del 19 giugno

20/06/2025

Tessere di identificazione dei lavoratori per rafforzare la sicurezza sul lavoro

20/06/2025

Bonus edilizi, la prima casa è agevolata

20/06/2025

Revoca delle dimissioni: iter, tempistiche e obblighi

20/06/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy