TCF: nuove linee guida 2025 per contribuenti assicurativi
Pubblicato il 08 agosto 2025
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Il 7 agosto 2025 l’Agenzia delle Entrate ha approvato due importanti provvedimenti in materia di Tax Control Framework (TCF), entrambi collegati al regime dell’adempimento collaborativo (cooperative compliance).
Il primo provvedimento (n. 321934) aggiorna il provvedimento del 10 gennaio 2025 relativo alle linee guida del TCF per i contribuenti industriali aderenti al regime. Tale documento originario fissava il modello di riferimento per la mappa dei rischi e la certificazione del sistema. L’aggiornamento trae origine dal tavolo tecnico istituito il 10 ottobre 2024 tra l’Agenzia delle Entrate e l’Organismo Italiano di Contabilità (OIC), finalizzato a mappare l’impatto degli aspetti contabili sulla tassazione. A valle di questo lavoro congiunto, il provvedimento del 7 agosto recepisce le indicazioni emerse per tre specifiche fattispecie:
- recesso anticipato da un contratto di commodity swap;
- corrispettivo per la concessione del diritto di superficie;
- emissione e chiusura di un prestito obbligazionario convertibile a tasso zero.
Il secondo provvedimento (n. 321940), pubblicato nella stessa data, approva invece le linee guida per la predisposizione di un sistema efficace di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale (TCF) destinato ai contribuenti operanti nel settore assicurativo.
Vediamo nel dettaglio gli aspetti principali dei due provvedimenti.
Aggiornamento delle linee guida TCF per i contribuenti industriali
Il provvedimento n. 321934 del 7 agosto 2025 si inserisce nel quadro evolutivo del Regime di adempimento collaborativo previsto dal D.Lgs. 5 agosto 2015, n. 128, istituto volto a promuovere un rapporto di cooperazione rafforzata tra Amministrazione finanziaria e contribuenti dotati di un Tax Control Framework (TCF) efficace. La motivazione principale dell’intervento risiede nella necessità di aggiornare e integrare le linee guida approvate il 10 gennaio 2025 per il settore industriale, a seguito delle novità normative introdotte dalla legge delega n. 111/2023 e dai decreti legislativi n. 221/2023 e n. 108/2024, che hanno ampliato la platea dei soggetti eleggibili e rafforzato l’efficacia operativa del TCF, prevedendo anche l’obbligo di certificazione del sistema in coerenza con i principi contabili adottati.
L’ambito soggettivo del provvedimento riguarda i contribuenti industriali che intendono aderire o che sono già ammessi al Regime di adempimento collaborativo, i quali devono dotarsi di un sistema certificato di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale. In tale contesto, il documento fornisce istruzioni specifiche per la mappatura dei rischi fiscali derivanti dai principi contabili applicati dal contribuente, frutto del lavoro congiunto tra l’Agenzia delle Entrate e l’Organismo Italiano di Contabilità (OIC), nell’ambito del tavolo tecnico istituito il 10 ottobre 2024.
La finalità dell’aggiornamento è duplice:
- da un lato, garantire un costante allineamento delle linee guida con le evoluzioni normative e contabili;
- dall’altro, fornire ai contribuenti indicazioni pratiche per il corretto trattamento contabile e fiscale di specifiche operazioni complesse che presentano potenziali rischi di errata qualificazione ai fini tributari.
In particolare, il provvedimento introduce tre nuove casistiche operative – il recesso anticipato da un contratto di commodity swap, il corrispettivo per la concessione del diritto di superficie e l’emissione e chiusura di un prestito obbligazionario convertibile a tasso zero – da considerare nella costruzione e nell’aggiornamento del proprio TCF, quale parte integrante del modello di conformità fiscale certificato.
Mappa dei rischi e controlli fiscali per le imprese assicurative
Con il provvedimento n. 321940 del 7 agosto 2025 l’Agenzia delle Entrate introduce, per la prima volta, linee guida specifiche per il Tax Control Framework delle imprese assicurative, colmando così una lacuna rispetto ai contribuenti industriali già coperti dal documento del 10 gennaio 2025. Il testo fornisce le istruzioni operative per compilare la Mappa dei rischi e dei controlli fiscali in formato standardizzato, strumento centrale per la gestione integrata del rischio fiscale in ottica di adempimento collaborativo.
Il cuore del documento è rappresentato dalla Risk and Control Matrix standardizzata (RCMS), che identifica 126 potenziali aree di rischio. Una parte di queste ricalca situazioni comuni a tutte le imprese (come la corretta gestione di ammortamenti, accantonamenti, ACE, crediti d’imposta esteri o consolidato fiscale), mentre un blocco consistente è dedicato a fattispecie strettamente legate al business assicurativo. Tra queste spiccano le riserve sinistri, le riserve tecniche del ramo vita, le regole sulla svalutazione e sulle perdite su crediti verso assicurati, nonché le particolari variazioni da applicare ai fini IRAP (50% dei dividendi del ramo vita e 10% di alcune spese amministrative). Sono inoltre mappati i rischi relativi a imposte specifiche del comparto, come l’imposta sulle assicurazioni.
Questa impostazione si discosta dall’approccio adottato per il settore industriale: invece di partire dalle singole aree aziendali e poi derivare i rischi connessi, il modello assicurativo adotta una classificazione più analitica e tematica, capace di tenere conto delle peculiarità contabili e fiscali proprie del comparto. L’obiettivo non è solo assicurare una mappatura esaustiva, ma anche facilitare la certificazione o l’attestazione dell’efficacia operativa del sistema di controllo, obblighi introdotti dal D.Lgs. n. 221/2023 e dal D.Lgs. n. 108/2024.
Il provvedimento, che si colloca nel percorso di standardizzazione previsto dal comma 1-quater dell’articolo 4 del D.Lgs. n. 128/2015, fornisce dunque al settore assicurativo una base metodologica uniforme per gestire il rischio fiscale, ridurre l’incertezza interpretativa e rafforzare il dialogo preventivo con l’Amministrazione finanziaria. Si tratta di un tassello fondamentale per estendere il perimetro della cooperative compliance e completare la copertura di tutte le principali categorie di contribuenti, in attesa delle linee guida specifiche per il settore bancario.
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