La polizia tributaria può trarre conclusioni sanzionatorie

Pubblicato il 25 novembre 2009 Con sentenza n. 24507 del 20 novembre 2009 la Corte di cassazione riconosce alla polizia tributaria la competenza non solo ad individuare la sussistenza delle violazioni, ma anche a misurarne la gravità ed a trarre conclusioni di natura sanzionatoria, che permettano o meno di ritenere la plausibilità delle violazioni. Con la decisione la Suprema corte ribalta le pronunce sia di primo che di secondo grado relativamente ad un caso che vedeva un contribuente impugnare l’avviso di accertamento sul presupposto che l'atto era motivato esclusivamente “per relationem” rispetto al processo verbale della GdF che aveva condotto la verifica fiscale (carenza di motivazione). Nella sentenza viene chiarito, inoltre, che se nel verbale fossero presenti valutazioni esorbitanti la competenza della polizia tributaria, la valutazione di illegittimità costituirebbe un vizio esclusivo del verbale che non potrebbe in ogni caso valere automaticamente per l'avviso di accertamento.
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