La prescrizione salva il notaio dalla condanna penale per falso

Pubblicato il 30 gennaio 2014 La Corte di cassazione, con la sentenza n. 4033 depositata il 29 gennaio 2014, ha annullato, per estinzione del reato a seguito di maturata prescrizione, la condanna che i giudici di merito avevano impartito nei confronti di un notaio a seguito dell'imputazione per falso in atto pubblico in quanto lo stesso, nel ricevere una procura generale conferitagli da un cliente, aveva attestato falsamente che quest'ultimo aveva dichiarato di non potere sottoscrivere alcuni atti mentre, per contro, non era stata effettuata alcuna dichiarazione.

Nel corso dell'istruttoria, in particolare, era emerso che il cliente era in fin di vita e in stato vegetativo e che, pertanto, lo stesso non era proprio in grado di parlare. Respinta la doglianza presentata dalla difesa del professionista contro il rifiuto di vedersi riconosciuta l'attenuante della fedina penale pulita. Secondo la Corte, sul punto, “l'incensuratezza è davvero il minimo che si possa pretendere da un pubblico ufficiale”.
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