La Stabilità 2016 tra riammissione alla dilazione e nuovo regime forfettario

Pubblicato il 24 dicembre 2015

La Legge di Stabilità 2016 ha abrogato il regime di vantaggio ex articolo 27, commi 1 e 2, del Dl 98/2011. Le start up potranno fruire del regime forfettario dei commi da 54-89 della legge 190/2014 (Legge di Stabilità 2015).

Le ditte individuali e i professionisti che inizieranno l’attività dal 2016 potranno aderire al nuovo regime di forfait: riduzione dell’aliquota dell’imposta sostitutiva dal 15% al 5% limitatamente ai primi cinque anni di attività.

Riammissione per i decaduti dalla rateizzazione di Equitalia

Due precisazioni sulla nuova riammissione, che evita l’iscrizione a ruolo delle somme residue e l’applicazione della sanzione del 60%, per chi è decaduto dalla rateizzazione (a seguito di adesione o acquiescenza) nei 36 mesi antecedenti il 15 ottobre 2015:

- riguarda solo le imposte dirette (dunque si dovranno fare nuovi calcoli per escludere ad esempio l'Iva);

- non ci sarà alcuna maggiorazione di sanzioni a condizione che entro il 31 maggio 2016 vengano ripresi i versamenti.

Cosa succede dopo il versamento

Successivamente, eseguito il versamento, entro 10 giorni si presenterà copia della quietanza all’ufficio competente, che:

La nuova possibilità è data anche ai contribuenti decaduti dalla rateazione sulla definizione in acquiescenza o adesione che, avendo ricevuto la cartella di Equitalia, avevano avviato la dilazione.

Il pagamento della prima rata scaduta originariamente blocca nuove azioni esecutive dell’agente della riscossione.

La decadenza dalla nuova possibilità

Il contribuente decade dalla nuova rateazione se omette il pagamento di due rate anche non consecutive, escludendo ogni ulteriore proroga.

Altre misure della Stabilità 2016

E' prorogata al 2016 la possibilità di compensare le cartelle di pagamento con i crediti maturati verso la pubblica amministrazione. Entro novanta giorni, un decreto ad hoc del Mef attuerà la disposizione.

Decreto salva banche

La Commissione Ue ha pubblicato la decisione sul salvataggio di Banca Tercas: il governo in quella circostanza utilizzò denaro pubblico, in violazione delle regole sugli aiuti di Stato.

La bocciatura dimostra la correttezza della strada seguita con il decreto salva banche per la risoluzione delle quattro banche in crisi.

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