La Tarsu guarda ai redditi

Pubblicato il 18 febbraio 2006

Il decreto attuativo della delega ambientale, approvato venerdì 10 febbraio dal Governo e in via di pubblicazione sulla “Gazzetta Ufficiale” ha introdotto alcune novità rivoluzionarie in termini di imposta sui rifiuti. In particolare si legge: la tariffa sui rifiuti sarà modulata anche su indici di natura reddituale e troverà graduale applicazione nei prossimi quattro anni. Sono soggetti passivi tutti coloro che possiedono locali o aree che generano rifiuti urbani, a prescindere da chi effettivamente produce rifiuti. La tariffa rappresenta, dunque, il “corrispettivo” per il servizio di gestione dei rifiuti. L’obiettivo è quello di tassare sempre più le attività commerciali e imprenditoriali. La nuova tariffa non colpirà più i metri quadrati (come accade ora), ma la quantità e la qualità dei rifiuti prodotti. Infine, tra i più grandi cambiamenti introdotti vi è quello che vede i Comuni uscire fuori dal “gioco”: l’ammontare della tariffa e l’approvazione del piano finanziario verranno affidati alle Autorità d’ambito, mentre la riscossione dell’entrata verrà attribuita al gestore del servizio. 

Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Legge di Bilancio 2026: lavoro, salari e contrattazione collettiva

20/10/2025

Aziende con più attività: va applicato il CCNL più coerente per ogni settore

20/10/2025

Rottamazione quinquies nella Legge di Bilancio 2026: ecco come funziona

20/10/2025

Legge di Bilancio 2026: taglio IRPEF e superammortamento per imprese

20/10/2025

Operare nel cassetto fiscale altrui senza titolo è reato

20/10/2025

Contrassegno assicurativo: stop alle multe dopo la dematerializzazione

20/10/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy