La Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, con la circolare n. 21 del 12 ottobre 2015, ha concluso l’analisi del D.Lgs. n. 151/2015, recante disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità.
La Fondazione ha analizzato, più nello specifico, le novità intervenute in materia di:
fornendo un giudizio positivo sull’innovazione tecnologica ma lamentando che il prezzo da pagare per la telematizzazione è a solo carico dei professionisti con loro strutture.
Dal 1° gennaio 2017 la tenuta del libro unico del lavoro sarà in modalità telematica presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Chiarisce in merito la circolare che la disposizione in questione rinvia ad un decreto del Ministro del Lavoro che dovrà essere emanato entro il 24 marzo 2016 e che dovrà individuare le modalità tecniche e organizzative per l’interoperabilità, la tenuta, l’aggiornamento e la conservazione dei dati nello stesso contenuti.
I Consulenti hanno analizzato, tra le altre cose, anche l’articolo 18 del D.Lgs. n. 151/2015, il quale prevede che i lavoratori italiani o comunitari disponibili a prestare la loro opera nei paesi extracomunitari alle dipendenze di imprese italiane non debbano più essere preventivamente autorizzati.
In pratica, viene liberalizzata la circolazione della manodopera anche al di fuori dei confini UE abrogando la norma che prevedeva una preventiva serie di adempimenti in capo ai lavoratori ed alle aziende interessate ad assumere o a trasferire all’estero lavoratori italiani o comunitari.
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