L’associazione nasconde il commercio

Pubblicato il 05 settembre 2011 La Commissione tributaria provinciale di Pisa, con la sentenza n. 8/1/2011, ha chiarito che la società sportiva dilettantistica per “meritare” le agevolazioni tributarie deve provare l’effettiva vita associativa. Non basta dunque la sola appartenenza alla categoria né la conformità dello statuto alle norme per il riconoscimento della qualifica.

Nel caso di specie, un’associazione ippica si era vista notificare un accertamento Iva e Irap sulla base del fatto che, sin dalla costituzione, non aveva svolto alcuna assemblea e l’attività sociale era pubblicizzata tramite presentazione di listini prezzi delle cene, non con rimborsi dei costi. Inoltre, veniva rilevato come i campi estivi venivano estesi a persone anche non associate, con tesseramento al momento e il ricovero dei cavalli era riservato sia a soci che a non appartenenti, dietro compenso.

Tutto ciò ha fatto ritenere al Fisco la natura commerciale dell’associazione.
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Consulenti del lavoro: in scadenza la seconda rata contributiva all'ENPACL

20/06/2025

Controllo digitale sul lavoro: rischi e sfide del monitoraggio

20/06/2025

Bando Isi 2024: concluso click day del 19 giugno

20/06/2025

Tessere di identificazione dei lavoratori per rafforzare la sicurezza sul lavoro

20/06/2025

Bonus edilizi, la prima casa è agevolata

20/06/2025

Revoca delle dimissioni: iter, tempistiche e obblighi

20/06/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy