L’atto di adesione al Pvc è impugnabile dinanzi al giudice tributario

Pubblicato il 25 giugno 2012 LA Ctr Lombardia, con sentenza n. 46/28/12, fornisce un’importante chiarimento in materia di processo verbale di constatazione (Pvc).

I giudici milanesi, infatti, richiamando il principio generale sancito da alcune sentenze della Suprema Corte di Cassazione, hanno precisato che “la lettura dell'articolo 19 Dlgs 546/1992 si deve interpretare estensivamente identificando tra gli atti impugnabili tutti quelli che, a prescindere dal loro nome, avanzino una pretesa tributaria nei confronti del contribuente”.

Ne deriva che l'atto di definizione emesso dall'agenzia delle Entrate a seguito di adesione al Pvc deve considerarsi un atto impugnabile davanti al giudice tributario. Tale interpretazione risulta – secondo la Commissione regionale – valida anche se analizzata dal punto di vista dell’orientamento costituzionale: sostenere, infatti, l’impossibilità di sindacare la corrispondenza dell’atto di definizione al contenuto del Pvc significherebbe limitare il contribuente nella tutela dei propri diritti, in violazione di quanto sancito dall’articolo 24 della Costituzione.
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