Le false fatturazioni con doppio assolvimento dell’Iva legittimano la negazione del beneficio dell’esenzione

Pubblicato il 08 dicembre 2010 La Corte di Giustizia Ue, con la sentenza relativa alla Causa C-285/09, resa in data 7 dicembre 2010, risolve un’importante controversia che ha ad oggetto una cessione intracomunitaria con coinvolta una società tedesca che aveva partecipato ad una frode Iva nella vendita di auto di lusso in Portogallo.

Con la pronuncia in esame la Corte europea ha sancito l’importante principio secondo cui uno Stato membro di partenza dei beni può negare l’esenzione, anche se una cessione intracomunitaria è stata effettivamente posta in essere, quando, in occasione di tale cessione, il fornitore ha nascosto l’identità del vero acquirente per consentirgli di eludere il pagamento dell’Iva. Il tutto, si constata, è stato realizzato mediante l’emissione di fatture intestate a persone diverse dai reali cessionari. La negazione del beneficio dell’esenzione può realizzarsi a condizione che non venga violato il principio di proporzionalità. Ovvero: è necessario che il coinvolgimento del cedente nella frode costituisca un elemento determinante.
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Prevedi, cosa cambia dal 1° ottobre

22/08/2025

Indennità di disoccupazione: niente restituzione senza reintegra effettiva

22/08/2025

Entrate: effetti fiscali su concordato e branch exemption

22/08/2025

ASSE.CO è esclusiva dei consulenti del lavoro

22/08/2025

Corte UE: favor rei anche per sanzioni amministrative penali

22/08/2025

Dazi, dichiarazione congiunta Usa-Ue

22/08/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy