Il disegno di legge di bilancio 2025, approvato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e presentato al Parlamento, prevede interventi per un totale di 30 miliardi di euro. La Manovra si concentra su lavoro, salari, famiglia e sanità, senza aumentare le tasse, come sottolineato dalla premier Giorgia Meloni.
Un’attenzione particolare va al capitolo dedicato agli incentivi, ai bonus edilizi e ai crediti d’imposta, con misure volte a sostenere l'occupazione, incentivare gli investimenti, e favorire la crescita economica.
Tra le misure rivolte a famiglie e imprese ricomprese nei 144 articoli che compongono la Legge di bilancio per il 2025, rientrano:
Inoltre, prevista anche l’istituzione di un fondo presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy per erogare un contributo in conto capitale alle imprese che hanno riversato il credito d’imposta in ricerca e sviluppo.
Il disegno di legge di bilancio 2025 prevede la proroga del credito d’imposta per gli investimenti nella ZES unica del Mezzogiorno, applicabile agli investimenti effettuati dal 1° gennaio al 15 novembre 2025 (articolo 77). La misura autorizza una spesa di 1,6 miliardi di euro per incentivare lo sviluppo economico nelle regioni meridionali.
A partire dal 2025, gli operatori economici che intendono beneficiare del bonus dovranno rispettare un preciso iter di monitoraggio. Sarà obbligatorio inviare all'Agenzia delle Entrate, tra il 31 marzo e il 30 maggio 2025, una comunicazione che riporti l’ammontare delle spese ammissibili sostenute dal 16 novembre 2024 e quelle previste fino al 15 novembre 2025. Successivamente, dal 18 novembre al 2 dicembre 2025, sarà richiesta una comunicazione integrativa per attestare la realizzazione degli investimenti entro la scadenza del 15 novembre 2025. Tale comunicazione dovrà specificare l'importo del credito d’imposta maturato, senza superare quanto indicato nella prima comunicazione. Questa proroga mira a incentivare ulteriori investimenti produttivi nel Mezzogiorno, sostenendo la crescita e la coesione economica del territorio.
NOTA BENE: È previsto anche un esonero totale dei contributi per 24 mesi a favore dei datori di lavoro privati che assumano giovani under 35 con contratto a tempo indeterminato nelle regioni appartenenti alla ZES unica del Mezzogiorno.
Il Ddl bilancio 2025 prevede un significativo rifinanziamento della Nuova Sabatini, una misura volta a sostenere gli investimenti delle piccole e medie imprese (PMI) italiane per l'acquisto, anche in leasing, di macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali, hardware, software e tecnologie digitali. Come confermato nell’articolo 75, la nuova manovra stanzia ulteriori risorse con un incremento di 400 milioni di euro per il 2025, 100 milioni per il 2026 e 400 milioni per ciascuno degli anni dal 2027 al 2029. Questa agevolazione permette di ridurre il costo dei finanziamenti per le PMI, incentivando così il rinnovo e il miglioramento tecnologico delle loro strutture produttive. La proroga della misura fino al 31 dicembre 2027 rappresenta un sostegno concreto alla crescita e alla modernizzazione del sistema produttivo nazionale.
NOTA BENE: La legge di bilancio 2025 non prevede, invece, alcuna misura per il rifinanziamento dei contratti di sviluppo e degli accordi per l’innovazione, strumenti chiave della politica industriale. Il Mimit aveva richiesto un intervento significativo dal Tesoro su queste misure, ma la manovra non include alcun sostegno in tal senso. Questo lascia il pacchetto di politica industriale più debole rispetto alle aspettative, soprattutto per quanto riguarda gli investimenti programmati per il 2026 e 2027. Per il 2025, le imprese potranno contare sui fondi del PNRR per la Transizione 5.0 e su quelli residui per la Transizione 4.0, ma non sono previste misure aggiuntive a lungo termine.
Il disegno di legge di bilancio 2025-2027 prevede la proroga del credito d’imposta per la quotazione delle piccole e medie imprese (PMI) fino al 31 dicembre 2027 (articolo 73). Questo incentivo, introdotto per sostenere le PMI che avviano una procedura di quotazione su mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione, consente di ottenere un credito d'imposta pari al 50% delle spese di consulenza sostenute, fino a un massimo di 500.000 euro. La misura viene rifinanziata con 6 milioni di euro per il 2025 e 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027. Tra le spese ammissibili rientrano quelle per l’adeguamento del sistema di controllo di gestione, la redazione del piano industriale e il supporto alle imprese nelle fasi di ammissione e permanenza sul mercato.
Come anticipato l’articolo 74 del Ddl bilancio 2025 prevede un contributo in conto capitale per i soggetti che hanno fruito del credito d’imposta ricerca e sviluppo e che hanno aderito alla procedura di riversamento dell’importo entro il 31 ottobre 2024.
Inoltre, è stabilito che un decreto del Ministro del Made in Italy, di concerto con il Ministro dell’Economia, verranno definite le modalità di erogazione, le percentuali del contributo e la sua rateizzazione. Sarà, infine, istituito anche un fondo per finanziare questi contributi, con una dotazione di 60 milioni di euro per il 2025, 50 milioni per il 2026 e 80 milioni per il 2027.
Nel disegno di legge di bilancio 2025, i bonus edilizi subiscono una significativa rimodulazione.
Specificatamente, sono state inserire alcune modifiche che riducono progressivamente le agevolazioni fiscali, soprattutto per le spese future, con incentivi più elevati limitati ai lavori sulle abitazioni principali.
Vediamo, nel dettaglio, cosa cambierà.
Nel 2025 il Superbonus verrà drasticamente ridimensionato e sarà applicabile solo per i cantieri già avviati entro il 15 ottobre 2024. La detrazione fiscale sarà ridotta al 65%, ma esclusivamente per gli interventi che hanno già presentato la CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata) entro quella data. Chi non ha avviato i lavori o presentato la documentazione entro il termine, non potrà più beneficiare di questa agevolazione e dovrà rivolgersi ad altre forme di incentivi. Questa modifica segna la fine graduale del Superbonus, introdotto nel 2020, con un effetto retroattivo che limita ulteriormente l'accesso al beneficio.
Anche per il Superbonus sui condomini, la detrazione sarà ridotta al 65% per il 2025 e sarà applicabile solo agli interventi che rispettano una scadenza precisa. Per beneficiare dello sconto, i lavori devono essere avviati entro il 15 ottobre 2024, con la presentazione della CILA e l'approvazione della delibera assembleare. Gli interventi che iniziano dopo questa data non potranno accedere alla detrazione del 65%.
Infine, Il disegno di legge di bilancio 2025 introduce la possibilità di rateizzare in 10 anni le spese sostenute nel 2023 per interventi coperti dal Superbonus. Questa opzione consente di suddividere la detrazione in dieci quote annuali di pari importo a partire dal periodo d’imposta 2023. L’opzione è irrevocabile e deve essere esercitata tramite una dichiarazione dei redditi integrativa relativa al 2023, da presentare entro il termine stabilito per la dichiarazione del periodo d’imposta 2024. Eventuali imposte aggiuntive risultanti dalla dichiarazione integrativa dovranno essere pagate senza sanzioni o interessi entro il termine per il saldo delle imposte del 2024.
Da gennaio del 2025 lo sconto fiscale dedicato alle ristrutturazioni edilizie subirà alcune modifiche.
Il Bonus ristrutturazioni prevede una detrazione del 50% sulle spese sostenute nel 2025 solo per le prime case di proprietà, con un massimale di 96.000 euro. Tuttavia, la detrazione subirà un decalage negli anni successivi: scenderà al 36% per il 2026 e il 2027.
Per le seconde case, lo sconto fiscale sarà ridotto al 36% a partire dal 2025. Le abitazioni principali in affitto non potranno beneficiare della detrazione al 50%, ma solo al 36%, con lo stesso massimale di spesa. Questo schema mira a incentivare maggiormente i lavori sulle abitazioni principali, riducendo progressivamente le agevolazioni per le altre proprietà.
Nel disegno di legge di bilancio 2025, l'Ecobonus viene riproposto con una versione ridotta rispetto alle aliquote precedenti. La detrazione per gli interventi di riqualificazione energetica, in scadenza a fine 2024, sarà del 36% per le spese sostenute nel 2025 e scenderà al 30% per gli anni 2026 e 2027.
Tuttavia, per i lavori eseguiti sulle prime case, l'aliquota sarà innalzata al 50% nel 2025 e al 36% per il 2026 e 2027. Questo intervento mira a incentivare le opere di efficientamento energetico, soprattutto per le abitazioni principali, con una riduzione significativa delle agevolazioni rispetto al passato.
Anche il il Sismabonus 2025 subisce una rimodulazione simile a quella dell'Ecobonus e del Bonus Ristrutturazioni. La detrazione per gli interventi antisismici sarà del 36% per le spese sostenute nel 2025 e scenderà al 30% per il 2026 e 2027. Tuttavia, per gli interventi effettuati su abitazioni principali, l’aliquota sarà elevata al 50% nel 2025 e al 36% nei due anni successivi.
NOTA BENE: Il Sismabonus, nella sua versione più generosa del 70-85% quando combinato con l'Ecobonus, viene eliminato, ma rimangono agevolazioni specifiche per le prime case, riportando gli interventi sotto il Bonus Ristrutturazioni.
Nel disegno di legge di bilancio 2025 è prevista la proroga del Bonus Mobili, con la conferma di una detrazione del 50% per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici, mantenendo un tetto di spesa di 5.000 euro, invariato rispetto al 2023.
Questo sconto si applica in parallelo al Bonus Ristrutturazioni, con cui condivide l'agevolazione per le seconde case. In particolare, per le ristrutturazioni di seconde case, sarà possibile beneficiare di una detrazione del 36% sui lavori e del 50% sull'acquisto di arredi, creando un doppio binario di agevolazioni per gli interventi di riqualificazione e acquisto di mobili.
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