Liberalizzazioni senza appeal

Pubblicato il 09 marzo 2007

Relazione critica (e corposa) del presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà, consegnata ieri pomeriggio alla Camera, in sede di audizione, presso le commissioni congiunte di Giustizia e Attività produttive che hanno incominciato le consultazioni sulle liberalizzazioni (ddl 2201, di conversione in legge del dl 7/2007, recante misure urgenti per la tutela dei consumatori, la promozione della concorrenza, lo sviluppo di attività economiche e la nascita di nuove imprese. Il dl dovrà essere convertito entro il prossimo 2 aprile); sono, cioè, poco incisive le norme volute dal Dl Bersani numero 223/06, per introdurre nel settore meccanismi di concorrenza: “Molti Ordini hanno mantenuto nei propri codici deontologici disposizioni intese a limitare i comportamenti economici dei professionisti, in termini di prezzi offerti e di promozione della propria attività”. Norme in cui il decoro diviene “strumento per ostacolare l’attività economica”. Ad esempio, il via libera alla pubblicità informativa è spesso subordinato all’autorizzazione preventiva (farmacisti) o ad una comunicazione ex ante (avvocati, dottori commercialisti) agli Ordini, e non solo ad una verifica ex post, come la legge dispone.

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