Malasanità e abuso di denunce, la replica degli avvocati al ministro Lorenzin

Pubblicato il 08 settembre 2015

Consiglio nazionale forense (Cnf) e Organismo unitario dell’avvocatura (Oua) replicano alle affermazioni rilasciate dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, nel corso della trasmissione "Agorà estate" il 4 settembre 2015, rispetto al presunto ruolo degli avvocati nel fenomeno dell'"abuso di denunce" con riferimento alla malasanità.

Per il Cnf, in particolare, è il presidente Andrea Mascherin a precisare come le denunce siano, in realtà, “assai poche, per fortuna, rispetto all’enorme numero di interventi sanitari quotidiani, che possono anche non avere un esito positivo”.

Molti casi vengono filtrati a monte proprio dagli avvocati che sconsigliano di procedere; altri vengono portati all’attenzione delle Procure, e sono queste, non gli avvocati, che decidono se procedere o meno in direzione di un rinvio a giudizio”.

Ciò senza considerare che la materia è assai “tecnica”, e, pertanto, “mai un avvocato promuove azioni giudiziali se alla base non ha la valutazione di un altro medico che individui astratte responsabilità in capo al collega”.

A nome dell’Oua, è il presidente Mirella Casiello a respingere le accuse mosse contro gli avvocati, con richiesta al ministro Lorenzin di maggior rigore rispetto a questo fenomeno.

Le affermazioni del ministro – incalza la Casiello – “sono fuorvianti e, purtroppo, demagogiche: in Italia si assiste a un aumento del contenzioso, perché, come denunciano gli stessi medici, a causa dei continui tagli ai servizi il nostro Ssn in questi anni è diventato più povero e disorganizzato”. 

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