Con la risoluzione n. 236 del 24 agosto 2007, l’agenzia delle Entrate ha precisato che chi si sposa con celebrazione civile fuori dall’orario d’ufficio o in una sede comunale separata dal municipio non deve pagare l’Iva sul costo forfettario che il Comune richiede per coprire i maggiori costi relativi a personale, pulizie e consumo di energia. Dunque, il rito del matrimonio civile è compreso nel servizio di stato civile demandato al sindaco e non assume autonoma rilevanza rispetto alla prestazione principale.
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