Versamenti delle imposte del 30 giugno

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Versamenti delle imposte del 30 giugno

Il 30 giugno 2025 è considerato un "Tax Day": entro questa data, alcune categorie di contribuenti dovranno effettuare i versamenti delle imposte dovute per il 2024 e versare gli acconti per il 2025. Ma non tutti sono coinvolti allo stesso modo, e c’è anche la possibilità di prendersi qualche giorno in più, pagando con una piccola maggiorazione.

Chi deve pagare entro il 30 giugno?

Sono tenute a rispettare la scadenza ordinaria del 30 giugno le persone fisiche senza partita IVA. Questi contribuenti dovranno versare:

  • IRPEF dovuta per l’anno 2024,
  • Acconti per l’anno 2025,
  • Addizionali regionali e comunali,
  • Cedolare secca (anche per le locazioni brevi),
  • Imposte su attività o immobili detenuti all’estero, come IVIE e IVAFE.

Anche chi presenta il modello 730 senza sostituto d’imposta (cioè senza datore di lavoro o ente pensionistico che effettua il conguaglio) rientra in questa scadenza, così come coloro che presentano il 730 con sostituto ma hanno redditi o beni per i quali il versamento va fatto tramite modello F24.

Pagamento entro il 30 luglio con una piccola maggiorazione

È prevista una proroga tecnica: chi non riesce a pagare entro il 30 giugno può farlo entro il 30 luglio, versando una maggiorazione dello 0,4% a titolo di interesse.

Chi ha tempo fino al 21 luglio?

Grazie al Decreto Legge n. 84/2025 (art. 13), alcune categorie possono usufruire di una proroga fino al 21 luglio 2025, anch'essa estendibile fino al 20 agosto con lo 0,4% in più. Tra questi:

  • titolari di partita IVA,
  • lavoratori autonomi,
  • imprese,
  • contribuenti in regime forfettario o regime dei minimi,
  • soci e associati di soggetti “trasparenti” (come società di persone).

In particolare, sono interessati coloro che esercitano attività economiche per cui sono previsti gli ISA (Indici Sintetici di Affidabilità fiscale) e che non superano 5,164 milioni di euro di ricavi. Anche chi è escluso dagli ISA ma rientra nelle categorie sopra citate può usufruire del rinvio.

Saldo IVA 2024

In linea generale, il saldo dell’IVA a debito relativo all’anno precedente (in questo caso il 2024) deve essere versato entro il 16 marzo dell’anno successivo, in un’unica soluzione. Tuttavia, se questa data cade di sabato o in un giorno festivo, la scadenza slitta al primo giorno lavorativo utile. Per il 2025, ad esempio, il termine è stato posticipato al 17 marzo perché il 16 era una domenica.

Chi non ha rispettato la scadenza di marzo ha comunque la possibilità di posticipare il versamento, a patto di accettare alcune maggiorazioni per interessi:

  • Entro il 30 giugno 2025. È possibile versare il saldo IVA in concomitanza con il termine previsto per le imposte sui redditi. In questo caso, è dovuta una maggiorazione dello 0,4% per ogni mese (o frazione) trascorso dal 16 marzo.
  • Entro il 30 luglio 2025. Si può usufruire di un ulteriore differimento di 30 giorni, ma con un interesse aggiuntivo dello 0,4%, applicato anche sulla somma già maggiorata. In totale, la maggiorazione sale al 2,0064%.

Queste possibilità di pagamento differito sono previste dall’articolo 17 del DPR 435/2001 e consentono una certa flessibilità a chi, per qualunque ragione, non ha potuto saldare l’IVA entro marzo.

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