Meno sequestri sui conti

Pubblicato il 30 ottobre 2008
La Corte di cassazione, con una sentenza del 29 ottobre, la n. 40429, ha annullato il sequestro preventivo dei conti bancari di un imprenditore indagato per frode fiscale ritenendo che, nel caso esaminato, dovessero essere applicate le norme sui reati tributari e non quelle sulla truffa aggravata nei confronti dello Stato; le due fattispecie, precisano i giudici di legittimità, devono rimanere distinte nonostante i danni che può subire l'erario. Infatti, «qualsiasi condotta di frode al fisco, se non intende realizzare obiettivi diversi, non può che esaurirsi all'interno del quadro sanzionatorio delineato dall'apposita normativa. Se, invece, l'attività di cartiera, oltre che consentire a terzi l'evasione del tributo (o a permettere indebiti rimborsi) è destinata a finalità ulteriori (tipica l'ipotesi della emissione di false fatture per consentire a un operatore di ottenere indebitamente contributi comunitari) è evidente che non potrà sussistere alcun problema di rapporto di specialità fra norme, venendo in discorso una condotta manifestamente plurima».
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