Missioni straniere in terra italiana

Pubblicato il 03 settembre 2015

I celeberrimi Jake ed Elwood Blues, tra le altre cose, vengono ricordati in quanto erano in “missione per conto di Dio”. L’estate che volge verso il suo naturale declino, invece, passerà alla storia per essere stata la più calda da quando esistono le rilevazioni delle temperature e per un nutrito gruppo di ispettori in missione per conto …del Ministero del Lavoro.

Per volontà del supremo organo giuslavoristico è stata infatti creata una task force ispettiva da catapultare verso le mete turistiche più ambite: una sorta di Blues Brothers alla ricerca di Men in Black (nella sua accezione italiana “uomini in nero”, nella fattispecie lavoratori!)…

Sicché, nelle terre che migliaia di anni fa videro transitare gli elefanti di Annibale, nessuno avrebbe mai pensato che all’interno del punto vendita “Venere vanitosa” vi fosse un lavoratore israeliano, con passaporto francese, assunto da un’impresa del Mar Morto, quale società satellite di una grande compagnia olandese e distaccato in un’altra azienda italiana posta a ridosso del confine francese …per vendere creme di bellezza!

A volte la giusta intuizione vale più di tanti ragionamenti e grazie a quella gli ispettori del lavoro hanno effettuato un accesso presso il negozio di cosmetici. Con difficoltà hanno tentato di sbrogliare la matassa e hanno preso tempo per approfondire l’argomento: il lavoratore israeliano è infatti sprovvisto del modello A1 (art. 12, par. 1, Reg. (CE) n. 883/04 e art. 14, Reg. (CE) n. 987/2009, par. 3.1), documento necessario a certificare quale sia la legislazione di sicurezza sociale applicata al rapporto di lavoro (in Italia viene rilasciato dall’INPS su istanza del soggetto interessato).

Gli ispettori dovranno decidere se applicare la maxisanzione per lavoro nero e stabilire eventualmente a chi inviarla, se alla società straniera o all’utilizzatrice italiana: come previsto da una delle tante leggi di Murphy coniate dall’umorista statunitense Artur Bloch, “ogni soluzione genera nuovi problemi”.

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