Mod 730 precompilato, all’Ivass il compito di garantire la copertura assicurativa

Pubblicato il 12 marzo 2015 Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, è stata ascoltata nella seduta del 11 marzo 2015 dalla Commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria sullo stato di avanzamento lavori del progetto di dichiarazione precompilata.

Dinanzi alla Commissione di vigilanza, la Orlandi ha illustrato i progressi finora realizzati nell’ambito della razionalizzazione delle banche dati pubbliche in materia economica e finanziaria, con particolare riguardo al modello 730 precompilato e alla fatturazione elettronica.

730 precompilato

Con riferimento al modello sperimentale di dichiarazione precompilata è stata evidenziata la necessità di mettere a segno una serie di controlli sia mirati che a campione per ciò che riguarda gli accessi e le deleghe per l’assistenza.

Il Direttore delle Entrate ha, infatti, precisato che “la corretta acquisizione delle deleghe, l’accesso alla dichiarazione precompilata e all’elenco delle informazioni relative alla stessa, saranno oggetto di controlli da parte dell’Agenzia” anche tramite accessi diretti “presso le sedi dei sostituti d’imposta e degli intermediari”. Ma ciò non è tutto: “saranno effettuati dei controlli a campione sulle deleghe, anche durante il periodo della campagna dichiarativa” e i sostituti d’imposta e gli intermediari avranno a disposizione 48 ore di tempo per “trasmettere le deleghe oggetto di verifica”.

Dal tavolo tecnico che si è chiuso l’11 marzo tra l’Agenzia delle Entrate, l’Ivass, l’Ania, la consulta dei Caf e i rappresentanti degli ordini dei commercialisti e quelli dei consulenti del lavoro è, poi, emerso che la responsabilità civile sui 730 pre-compilati sarà competenza dell’Istituto per la vigilanza delle assicurazioni.

Entro pochi giorni, infatti, l’Ivass sarà tenuto a fornire un parere sulla fattibilità giuridica del nuovo regime di responsabilità per i professionisti che appongono il visto di conformità alla dichiarazione.

Al momento, manca un conferma ufficiale alla previsione finora vietata dal codice delle assicurazioni. Si resta, così, in attesa di conferme all’ipotesi che si potrebbe consentire alle compagnie di assicurazione di estendere nelle attuali polizze anche le sanzioni dirette da parte del Fisco.

Ciò alla luce del nuovo obbligo introdotto dal Dlgs 175/2014 che, oltre a prevedere il modello 730 precompilato, ha sancito che i Caf e gli altri intermediari abilitati ad esercitare la facoltà di apporre il visto di conformità sono obbligati ad aggiornare le loro polizze assicurative non solo innalzando a 3 milioni di euro la soglia minima di massimale, ma anche estendendo, nel caso di visto infedele, la garanzia al pagamento di una somma equivalente alle imposte che sarebbero state chieste al contribuente.
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