NASpI e DIS-COLL: autodichiarazione redditi per attività autonoma entro il 31 marzo

Pubblicato il 27 marzo 2025

Si avvicina il termine (31 marzo 2025) entro cui i percettori di NASpI e DIS-COLL devono presentare l’autodichiarazione dei redditi percepiti nel 2024.

Vediamo di seguito nel dettaglio chi, come e cosa fare.

A chi è rivolto l’obbligo di autodichiarazione 2025

L’obbligo di presentare l’autodichiarazione dei redditi entro il 31 marzo 2025 riguarda coloro che, nel corso del 2024, hanno percepito l’indennità di disoccupazione NASpI o DIS-COLL e, contemporaneamente, hanno svolto un’attività lavorativa autonoma o di impresa individuale, senza però essere tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi.

Questo adempimento fiscale, previsto dal decreto legislativo n. 22/2015, nasce con l’obiettivo di garantire all’Inps una tracciabilità corretta dei redditi percepiti dai beneficiari anche in assenza di un’obbligatoria dichiarazione al fisco.

Non tutti i beneficiari di queste indennità, dunque, sono tenuti all’autodichiarazione: l’obbligo scatta solo in presenza di specifiche condizioni, legate allo svolgimento di attività autonoma o imprenditoriale e alla soglia reddituale raggiunta.

Condizioni per l’obbligo

Per determinare se sussiste o meno l’obbligo di autodichiarazione all’Inps entro il 31 marzo 2025, devono essere soddisfatti tre requisiti fondamentali.

1. Svolgimento di un’attività autonoma o di impresa individuale

Il primo requisito essenziale è che, nel corso del 2024, il beneficiario della NASpI o della DIS-COLL abbia intrapreso o proseguito un’attività lavorativa autonoma (freelance, professionista, collaboratore, ecc.) o di impresa individuale (es. ditta individuale, imprenditore agricolo, ecc.).

Questo vale anche nei casi in cui l’attività fosse già attiva prima della presentazione della domanda di NASpI o DIS-COLL. La Corte di Cassazione, infatti, ha chiarito (sentenze n. 846/2024, 1053/2024 e 11543/2024) che l’obbligo di comunicazione e, di conseguenza, di autodichiarazione, si applica anche se l’attività autonoma è preesistente rispetto alla fruizione dell’indennità.

2. Reddito inferiore alla soglia di tassazione (art. 13 Tuir)

Il secondo requisito riguarda il livello di reddito prodotto dall’attività autonoma o di impresa individuale.

L’obbligo di autodichiarazione all’Inps riguarda infatti solo i casi in cui il reddito generato dia luogo a un’imposta lorda pari o inferiore alle detrazioni previste dall’articolo 13 del Tuir.

In termini pratici, questo si verifica quando il reddito percepito è così basso da non generare imposta lorda o da essere interamente compensato dalle detrazioni da lavoro autonomo o da pensione. Tali soglie possono variare in base al tipo di reddito e alla situazione personale del contribuente, ma in generale indicano redditi molto contenuti.

3. Esenzione dalla dichiarazione dei redditi

Infine, l’obbligo di presentare l’autodichiarazione sorge solo nel caso in cui il lavoratore sia formalmente esentato dalla presentazione della dichiarazione dei redditi per l’anno d’imposta 2024.

In assenza di una dichiarazione dei redditi, infatti, l’Istituto non è in grado di verificare autonomamente l’ammontare del reddito da attività autonoma, ed è per questo che richiede una autodichiarazione sostitutiva.

L’autodichiarazione, in questi casi, non è dunque facoltativa: si tratta di un adempimento obbligatorio per evitare la restituzione integrale della NASpI o DIS-COLL percepita a partire dalla data di avvio dell’attività.

Periodo d’imposta di riferimento: anno 2024

L’autodichiarazione da trasmettere entro il 31 marzo 2025 riguarda i redditi percepiti nel periodo d’imposta 2024.

Si tratta di redditi da:

NOTA BENE: anche nel caso in cui l’attività sia stata esercitata solo per pochi mesi del 2024, o abbia generato redditi minimi, l’obbligo di autodichiarazione sussiste comunque purché il beneficiario della NASpI o della DIS-COLL sia esonerato dal presentare il modello 730 o Redditi PF.

L’autodichiarazione serve a fornire all’Inps infatti un’indicazione formale del reddito previsto o effettivo che sarà poi utilizzato per il ricalcolo dell’indennità, sulla base della riduzione prevista dalla normativa (pari all’80% del reddito annuo stimato o consuntivato, rapportato al periodo di sovrapposizione tra reddito e indennità).

Cosa succede in caso di mancata presentazione

In caso di omessa autodichiarazione entro il 31 marzo 2025 si applica l’obbligo di restituzione integrale dell’indennità percepita a decorrere dalla data di avvio dell’attività autonoma o di impresa individuale.

In altre parole, se il soggetto ha iniziato un’attività autonoma il 1° luglio 2024 e non presenta l’autodichiarazione entro la scadenza, l’Inps può richiedere la restituzione totale della NASpI o DIS-COLL ricevuta a partire da quella data anche se il reddito prodotto fosse minimo o nullo.

Questa sanzione si applica infatti indipendentemente dall’importo guadagnato, perché ciò che rileva per l’Istituto è la mancata comunicazione di un reddito potenzialmente influente sul diritto o sull’importo dell’indennità.

L’attività autonoma, infatti, non è di per sé incompatibile con la percezione della NASpI, ma deve essere comunicata tempestivamente e può comportare una riduzione dell’indennità in funzione del reddito previsto. Il mancato rispetto delle regole può comportare sanzioni gravi, fino alla restituzione dell’intero importo percepito.

Attività autonoma avviata prima o durante la NASpI

Uno degli aspetti più rilevanti per i beneficiari NASpI riguarda il momento di inizio dell’attività autonoma: come accennato, l’obbligo di comunicazione non si applica solo alle attività avviate dopo la concessione della NASpI, ma riguarda anche quelle già in essere al momento della domanda.

In altre parole, anche se l’attività autonoma è stata avviata prima della perdita del lavoro e della richiesta dell’indennità, il lavoratore è comunque tenuto a comunicare all’Inps il reddito presunto derivante da tale attività, al fine di consentire il calcolo corretto dell’eventuale riduzione della NASpI.

Come inviare l’autodichiarazione

L’autodichiarazione da trasmettere entro il 31 marzo 2025 per i redditi relativi all’anno 2024 va trasmessa all’Inps attraverso i canali ufficiali dell’Istituto, utilizzando i servizi online messi a disposizione del cittadino.

Il modulo da compilare prevede:

Autodichiarazione, in breve

Prestazione

Obbligo

Quando scatta

Cosa comunicare

Termine

Conseguenze se non si adempie

NASpI

Comunicazione attività autonoma/impresa individuale con reddito < soglia art. 13 TUIR

Quando si intraprende o si continua un’attività durante la fruizione della NASpI

Reddito annuo previsto

Entro un mese dall’inizio dell’attività (o dalla domanda NASpI se attività già in corso)

Riduzione NASpI (80% del reddito previsto). In caso di mancata comunicazione, possibile restituzione delle somme

DIS-COLL

Comunicazione attività autonoma/impresa individuale con reddito < soglia art. 13 TUIR

Quando si avvia un’attività durante la fruizione della DIS-COLL

Reddito annuo previsto

Entro 30 giorni dall’inizio dell’attività

Decadenza dal diritto alla DIS-COLL

NASpI / DIS-COLL

Autodichiarazione redditi percepiti da attività autonoma o impresa (se esonerati dalla dichiarazione dei redditi)

Quando il reddito da attività è stato percepito nell’anno e il soggetto non presenta dichiarazione dei redditi

Reddito effettivo percepito

Entro il 31 marzo dell’anno successivo (31 marzo 2025 per redditi 2024)

Restituzione integrale della NASpI o decadenza dalla DIS-COLL, se non inviata nei termini

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