Nel giudizio tributario gli atti notori hanno valore di indizi

Pubblicato il 18 gennaio 2010
L'atto notorio, la dichiarazione, cioè, che una persona rende innanzi ad un pubblico ufficiale sotto la propria responsabilità, può essere utilizzato all'interno di un procedimento tributario con valore, però, non di prova legale ma di mero indizio. E' quanto statuito dai giudici di Cassazione nel testo dell'ordinanza n. 149 dell'8 gennaio 2010.

Nel caso esaminato dalla Suprema corte, un contribuente a cui era stato notificato un avviso di rettifica Iva, aveva prodotto in giudizio due atti di notorietà al fine di contrastare la tesi del Fisco e dimostrare che la sproporzione tra costi e ricavi rilevata era giustificata dall'esecuzione di un finanziamento familiare. La Cassazione, in particolare, riconoscendo ai due atti notori valore esclusivamente indiziario, ha considerato  gli stessi sì ammissibili nel processo tributario, ma, da soli, non sufficienti a dimostrare quanto affermato dal contribuente.
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Assegno di inclusione: contributo affitto medio di 204 euro mensili

07/05/2025

UE: nuove regole fiscali per l’imposta minima globale (Dac 9)

07/05/2025

Indebita compensazione: no concorso per chi certifica crediti R&S

07/05/2025

No ad assorbimento del superminimo in caso di passaggio di livello

07/05/2025

Avvocati penalisti: manifestazione nazionale contro il Decreto sicurezza

07/05/2025

Pensionati all'estero: attestazioni di esistenza in vita entro il 18 luglio

07/05/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy