Niente armi in caso di abuso

Pubblicato il 08 luglio 2008 L’operatore di polizia municipale coinvolto in una violenta lite,cui ha fatto seguito la reciproca denuncia penale dei partecipanti, può essere interdetto all’uso delle armi ed essere assegnato allo svolgimento di servizi amministrativi e in attesa della eventuale condanna penale – cui può conseguire la revoca della qualifica di pubblica sicurezza - la prefettura può disporre provvisoriamente la sospensione del titolo. E’ quanto stabilito dalla I sezione del Tar Emilia Romagna con la sentenza n. 2657 del 19.6.08. Il collegio ha giustificato l’ampia discrezionalità del prefetto in materia con la finalità della norma di cui all’art. 39 Tulps (divieto di detenzione di armi ed esplosivi) da cui deriva la necessità di evitare il concretizzarsi di situazioni di pericolo per la collettività.
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