No all'impugnazione dell'assoluzione perché il fatto non sussiste

Pubblicato il 06 giugno 2014 Qualora venga pronunciata assoluzione perché il fatto non sussiste ai sensi dell'articolo 530 2° comma del Cpp, in quanto il giudice abbia ritenuto insufficienti le prove, viene meno qualunque apprezzabile interesse dell'imputato al conseguimento di una più favorevole sentenza.

Ed infatti, la conclusiva statuizione in essa contenuta non può essere modificata, quale che sia il giudizio esprimibile sulla prova della responsabilità dell'accusato.

E' quanto ricordato dalla Cassazione, con la sentenza n. 23485 del 5 giugno 2014.
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Demansionamento: il risarcimento richiede prova del danno, no ad automatismi

06/05/2025

Privacy: consultazione pubblica sul modello “Pay or ok”

06/05/2025

Oneri detraibili

06/05/2025

Deposito Bilanci 2025: guida Unioncamere con scadenze e istruzioni operative

06/05/2025

Prestazione Universale Inps: controlli in arrivo

06/05/2025

Prima casa, più tempo per vendere l'immobile precedente

06/05/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy