Secondo i giudici di Cassazione – sentenza n. 18377 depositata il 18 settembre 2015 – anche qualora la contestazione dell’illecito tributario sia stata notificata con atto separato dall’avviso di rettifica dell’imposta, l’eventuale presentazione da parte del contribuente dell’istanza di definizione del rapporto tributario mediante procedimento per adesione determina, ai sensi degli articoli 6 e 12 del Decreto legislativo n. 218/1997, la sospensione di 90 giorni del termine di decadenza ex articolo 21 del Decreto legislativo n. 546/1992 per l’impugnazione tanto dell’atto impositivo, quanto dell’atto di contestazione dell’illecito.
Ciò alla luce del nesso di pregiudizialità tra accertamento della debenza d’imposta e violazione tributaria, ove la condotta risulti strumentale all’inadempimento della obbligazione tributaria, integrando ossia una violazione cosiddetta “sostanziale”.
Nel caso in esame, la Suprema corte ha confermato la statuizione con cui la Commissione tributaria regionale aveva ritenuto tempestiva l’impugnazione, tanto dell’avviso di accertamento quanto del provvedimento irrogativo della sanzione, avanzata da una società contribuente a seguito alla inutile scadenza della proroga di 90 giorni per le impugnazioni, decorrente dalla presentazione da parte della medesima contribuente di un’istanza di adesione.
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