Occorre tempestività nella contestazione degli addebiti

Pubblicato il 22 febbraio 2011 In materia di licenziamento disciplinare, la contestazione degli addebiti va fatta tempestivamente al fine sia di salvaguardare il diritto di difesa del lavoratore sia di evitare che ci sia incertezza sulla sorte del rapporto di lavoro. E' quindi da considerare come illegittimo il licenziamento la cui contestazione disciplinare degli addebiti venga notificata al lavoratore dopo due mesi.

Con tali motivazioni i giudici di Cassazione – sentenza n. 3043 depositata lo scorso 8 febbraio 2011 - hanno respinto il ricorso presentato da un datore di lavoro secondo cui l'asserita tardiva comunicazione della contestazione disciplinare del licenziamento ad uno dei sui dipendenti non aveva, di fatto, compromesso l'esercizio del diritto di difesa di quest'ultimo. Per la Corte, in ogni caso, il ritardo realizzerebbe una ingiustificata dilatazione del tempo lasciando il lavoratore in attesa di conoscere gli esiti delle determinazioni datoriali.
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Pubblica amministrazione, il nuovo decreto è legge

14/05/2025

Memorandum: scadenze fisco dal 16 al 31 maggio 2025 (con Podcast)

14/05/2025

Nuova classificazione delle attività economiche ATECO 2025: istruzioni Inps

14/05/2025

Vigilanza sui CED e lotta all’abusivismo: quali verifiche fa l’Ispettorato

14/05/2025

Sopravvenienze attive da sentenza: rileva il deposito, non il giudicato

14/05/2025

Decreto PA approvato in GU: misure fiscali

14/05/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy