Una nota sul sito del Mef informa che sono stati presentati ai parlamentari i rapporti (indipendenti) commissionati all'OCSE e al Fondo Monetario Internazionale sull'amministrazione fiscale italiana.
Nel commentare i lavori, il ministro Padoan sottlinea come siano tratti conclusioni e suggerimenti molto simili nei due rapporti condotti indipendentemente.
Secondo il ministro del Mef, Padoan, emerge che, nonostante siano riconosciuti i risultati positivi recenti anche a seguito delle iniziative introdotte dal Governo, permangono problematiche che devono essere superate, come il "tax gap" dell'Iva che "è ancora molto alto" - il gap tra l’Iva dovuta e quella versata è del 30% - e "l'elevato stock di tasse da riscuotere".
Il rapporto tra fisco e contribuenti può migliorare attuando strategie organizzative maggiormente improntate a facilitare l'adempimento spontaneo, curando i servizi e la prevenzione dell'evasione, non soltanto prevedendo controlli e accertamenti.
Altro elemento che viene evidenziato, come rivela la nota Mef del 19 luglio 2016, è il soprannumero delle entità che operano - la agenzie fiscali, la Guardia di Finanza, Equitalia che si occupa della riscossione – “la situazione in Italia è anomala a causa della ripartizione delle responsabilità dell’amministrazione fiscale tra enti distinti”. Il gap più critico è nella duplicazione di controlli e indagini tra le agenzie fiscali e la GdF.
Fanno la loro parte anche le mire sbagliate: gli obiettivi dovrebbero essere pochi e di carattere generale e strategico evitando di concentrarsi su numerosi micro-obiettivi.
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