Ok dal Ministero. Stalking non si estingue per condotte riparatorie

Pubblicato il 09 ottobre 2017

Lo stalking è fuori dalla lista dei reati per i quali è possibile dichiarare l’estinzione in forza di condotte riparatorie da parte dell’imputato. L’Ufficio legislativo del Ministero della giustizia – come reso noto con comunicato del 6 ottobre 2017 – su direttiva dello stesso Ministro Orlando, ha infatti depositato parevole favorevole all’emendamento presentato dalla senatrice Pd Francesca Puglisi al ddl di tutela degli orfani degli omicidi domestici (emendamento volto per l’appunto a sottrarre lo stalking dal novero dei reati estinguibili in forza di condotte riparatorie).

Una decisione resasi tanto più urgente, soprattutto in seguito ad una recente pronuncia del Tribunale di Torino, che, in una delle primissime applicazioni della nuova causa di estinzione per condotte riparatorie, ha fatto cadere un’accusa per stalking dopo che l’imputato aveva offerto 1.500 euro alla vittima, nonostante quest’ultima non avesse accettato, ritenendo, stante la congruità della somma, che il solo deposito del denaro sul libretto, fosse idoneo ad integrare la condotta riparatoria.

La decisione ha sollevato, da subito, forti perplessità su più fronti. Non solo da parte del mondo politico e della stessa Procura generale (che ha deciso di impugnare la decisione del Gup di Torino), ma anche dall’Associazione nazionale magistrati, che non ha mancato di sottolineare come la vittima di condotte moleste seriali, non era stata messa nella possibilità di rifiutare l’offerta e di far proseguire l’azione penale.

 

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