Ok l’accertamento del reddito basato su indizi della GdF

Pubblicato il 01 ottobre 2011 L’amministrazione finanziaria può, sulla base di elementi acquisti dalla Guardia di Finanza dai quali emerga la sussistenza di redditi non dichiarati o un ammontare maggiore di un reddito dichiarato, disporre l’accertamento parziale del reddito o del maggior reddito. Lo ha sostenuto la Corte di cassazione nella sentenza n. 20032 del 30 settembre 2011 in merito al rigetto del ricorso avanzato dagli eredi di Bettino Craxi contro l’accertamento per redditi diversi e capitali detenuti all’estero.

I magistrati hanno affermato che gli elementi della GdF possono essere anche di carattere indiziario e sono validamente opponibili se riescono a stabilire l’esistenza di un reddito non dichiarato o superiore a quello dichiarato. Inoltre sono ammissibili anche le dichiarazioni di terzi rilasciate alla polizia tributaria ed inserite nel processo verbale.
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

DDL Semplificazioni, telemedicina nel pubblico impiego: sanzioni ai medici

14/10/2025

Indennità personalizzata per i licenziamenti illegittimi nelle Pmi

14/10/2025

Giovani e previdenza complementare: siglato il protocollo

14/10/2025

Locazioni pluriennali: tardiva registrazione con sanzione rivista

14/10/2025

DURC, il ministero del lavoro chiarisce la nozione di "scostamento non grave"

14/10/2025

Bonus veicoli elettrici 2025: apertura imminente della piattaforma per i cittadini

14/10/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy