Operata senza consenso, caso alle Sezioni unite

Pubblicato il 09 ottobre 2008
La Cassazione, sezione penale, con ordinanza n. 38345 depositata ieri, ha rimesso alle Sezioni unite la definizione di una controversia riguardante un ginecologo che, nel corso di un'operazione di laparoscopia, a cui era sottoposta una sua paziente, aveva, senza il suo consenso, proceduto anche all'asportazione di una tuba della donna. Nonostante l'intervento fosse perfettamente riuscito, la paziente aveva querelato il dottore perché l'esito dell'operazione era diverso da quello prospettato. Mentre i giudici di primo grado avevano condannato il medico per violenza privata, in appello era stata dichiarata la prescrizione del reato. La V sezione penale, tuttavia, ha ritenuto opportuno un intervento delle Sezioni unite al fine di stabilire, in primo luogo, se possa essere qualificato reato il comportamento del medico che, in assenza di consenso informato, sottoponga la paziente ad un trattamento chirurgico con esito, comunque, positivo; in caso affermativo, occorre individuare se il reato possa essere rubricato come lesioni volontarie o violenza privata.
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