Osservazioni sulle bozze delle norme di comportamento del collegio sindacale

Pubblicato il 24 novembre 2010 Sono rese note, sul sito del Cndcec, le principali osservazioni sulle bozze delle norme di comportamento del collegio sindacale giunte da ordini e associazioni. Molte sono sullo stesso tema.

L’accettazione dell'incarico da parte del sindaco dovrebbe presupporre la concreta possibilità di partecipare a tutte le verifiche sindacali, ai Cda, ai comitati esecutivi ed alle assemblee. Non dovrebbe bastare la supposizione della partecipazione solo ai 2/3 delle riunioni citate.

I sindaci dovrebbero riunirsi almeno cinque volte l'anno: non è consigliabile cumulare in una verifica trimestrale, quella sul progetto di bilancio.

Tutte le osservazione saranno analizzate dall'apposita commissione istituita dal Cndcec prima che venga approvato il testo definitivo.

Intanto il presidente del Cndcec, Siciliotti, in una lettera inviata a tutti i presidenti dei consigli regionali d’Italia, chiede “Un organo di controllo contabile indipendente anche per le Regioni” e invita a modificare i propri statuti o emanare un’apposita normativa regionale. Siciliotti denuncia “una lacuna normativa e statutaria grave, tanto più per un ente destinato ad assumere una centralità sempre maggiore nell’ottica del processo di federalismo fiscale”: diversamente da quanto previsto per i 90.000 enti locali, soggetti a revisione contabile obbligatoria a cura di tecnici in possesso del requisito di iscrizione nel registro dei revisori contabili, nelle Regioni questo tipo di controllo non è previsto. Gli statuti delle Regioni affidano un compito così importante a commissioni o organismi che, anche quando sono denominati “collegi dei revisori”, sono in realtà composti esclusivamente da consiglieri regionali.

Disponibile alla consultazione sul sito uno studio dei consiglieri nazionali Giosuè Boldrini e Giorgio Sganga, con un’accurata disamina della questione e uno schema di legge regionale.
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