L'incontro del Ministero del Lavoro con le tre confederazioni sindacali CGIL, CISL e UIL, cui hanno preso parte anche il presidente dell'ANPAL, Maurizio Ferruccio del Conte, e Marco Leonardi a capo del think tank di economisti del Governo, è sintetizzato in una nota sul sito del Ministero.
Al centro molti temi del prossimo pacchetto lavoro: decontribuzione strutturale per le assunzioni dei giovani, rafforzamento del sistema duale e degli incentivi per il lavoro 4.0, politiche attive e nuove opportunità per i lavoratori coinvolti nelle crisi industriali.
A margine il ministro Poletti: “Oggi è stata avviata una discussione importante, franca e diretta. Il primo dei capitoli affrontati è stato quello delle politiche attive. È in corso il confronto tra Governo e Regioni sulla questione dei Centri per l'Impiego. Ci auguriamo che prossimamente avvenga il passaggio di personale alle Regioni per completare così l'opera di rafforzamento che abbiamo avviato sulle politiche attive. Sempre con lo stesso obiettivo sarà avviato dopodomani il tavolo sui livelli essenziali delle prestazioni al fine di raggiungere un accordo politico-istituzionale sul tema”.
"L'occupazione giovanile è una priorità. La discussione sulla decontribuzione è aperta, ma oggi abbiamo ribadito che bisogna lavorare anche sull'occupabilità dei ragazzi; il primo intervento è il rifinanziamento di Garanzia Giovani, il secondo è il rafforzamento del sistema duale con la sua messa a regime dopo la sperimentazione dello scorso anno. Condividiamo, poi, la proposta del Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca di potenziare gli ITS, in quanto avvertiamo come le imprese abbiano bisogno di personale dotato di competenze tecniche".
Le domande da parte delle donne per l’Ape sociale sono significativamente meno rispetto a quelle degli uomini, in ragione della carriera contributiva. Il ministro si impegna a lavorare alla possibilità di abbassare di massimo due anni i requisiti contributivi per le donne con figli.
L'ipotesi è di uno sconto contributivo di sei mesi per ogni figlio fino a un massimo di 2 anni: le lavoratrici che rientrano nell’elenco delle categorie protette della misura potrebbero utilizzare il prestito ponte avendo maturato, oltre ad almeno 63 anni di età, 28 anni di contribuzione, e non più 30 come previsto attualmente, in caso di disoccupazione e 34 anni, anziché 36, per chi è impegnata in attività gravose.
Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".