Parametri commercialisti. Dal Cndcec proposta di revisione sistematica

Pubblicato il 02 agosto 2019

Arriva dal Cndcec la proposta di revisione sistematica dei parametri applicabili nella liquidazione dei compensi dei commercialisti. La logica: l’applicazione dell’equo compenso alle professioni ordinistiche.

Il documento (DM 140 2012 Parametri - Proposte di modifica CNDCEC - 9 luglio 2019) è stato inviato al sottosegretario alla Giustizia, Jacopo Morrone.

Il Cndcec riscrive i parametri con minimi e massimi

Le proposte di modifica riguardano il Dm 140/2012. Si ricorda che il Dl 1/2012 ha abrogato le tariffe delle professioni regolamentate e il Dm 140/2012 ha stabilito i nuovi parametri dei compensi per tutte le professioni regolamentate liquidati da un organo giurisdizionale.

Ma la scelta di adottare un unico provvedimento per l’individuazione dei parametri nei confronti di diverse categorie professionali presenta delle limitazioni intrinseche: la molteplicità e varietà delle professioni destinatarie delle disposizioni, e in particolare l’eterogeneità delle attività a queste ascirivibili, ha comportato l’inevitabile emersione di dubbi interpretativi nonché di lacune della disciplina non rimediabili neppure con l’applicazione in via analogica delle disposizioni stesse.

Il presidente Cndcec, Massimo Miani, spiega che le modifiche contenute nel documento in oggetto, puntano a garantire l’adeguatezza del compenso in relazione:

Il consigliere delegato alla materia, Giorgio Luchetta, entra nello specifico della categoria dei commercialisti e chiarisce: “vanno resi maggiormente coerenti e congrui i parametri individuati per remunerare le nostre attività professionali e vanno colmate alcune lacune relative alla loro individuazione in caso di attività che, ancorché tipiche della professione, non risultano, allo stato attuale, espressamente previste nel decreto come, ad esempio, le asseverazioni e le attestazioni o le sistemazioni di interessi tra privati… La mancata previsione di forbici nella determinazione dell’ammontare del compenso, come anche di un aggiornamento periodico dei parametri stessi, rende difficile applicare il parametro alle singole fattispecie che concretamente si presentano nel quotidiano svolgimento dell’attività professionale”.

Un esempio di intervento è quello dell’asseverazione delle attestazioni.

Si propone che per le attestazioni dei crediti tributari finalizzati all’utilizzo in compensazione degli stessi, il compenso possa essere determinato in parte in misura fissa e in parte in misura variabile. Il compenso fisso è pari a 320 euro. Per il compenso variabile si applica una percentuale sul valore medio 1,00%, con una forbice: riduzione fino allo 0,60%, aumento fino al 1,5%.

Parametri commercialisti e avvocati: disallineamento nel sistema

La versione originaria del Dm 140/2012 disciplinava anche i parametri per i compensi degli avvocati, ma ora gli stessi hanno un provvedimento ad hoc.

Sul punto Luchetta evidenzia la ricaduta: “I parametri degli avvocati sono applicabili non solo dal giudice per la liquidazione giudiziale dei compensi, ma anche dalle parti in assenza di un accordo specifico. Si tratta di una iniziativa che ha provocato un disallineamento nel sistema che si auspica possa essere sanato dal lavoro del Tavolo tecnico sull’equo compenso presieduto dal sottosegretario Morrone. Tutto il nostro documento, del resto, è concepito proprio nella logica di un’applicazione dell’equo compenso alle professioni ordinistiche… Questo testo potrebbe diventare il viatico per una norma sull'equo compenso.

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