Patent box. Opzione per i marchi e la clausola di grandfathering

Pubblicato il 04 aprile 2019

Il Patent Box è stato introdotto dalla Legge di Stabilità 2015 (Legge n. 190 del 23 dicembre 2014 - commi 37-45) e costituisce un regime fiscale opzionale, che prevede la tassazione agevolata dei redditi derivanti dall’utilizzazione e cessione di determinate tipologie di beni immateriali.

L’agevolazione consiste, a regime, nell’esclusione da imposizione del 50% (era 30% per il 2015 e 40% per il 2016) dei redditi derivanti dai beni agevolabili e mira ad incentivare le attività di ricerca e sviluppo finalizzate alla creazione e sviluppo dei cosiddetti intangibles.

Il regime ha subito alcune modifiche negli anni, ad esempio, la manovra correttiva 2017 (D.L. n.50 del 24 aprile 2017) ha apportato importanti novità in merito, tra cui l’esclusione dei marchi di impresa dal perimetro dell’agevolazione.

Nell’ultimo periodo vi sono stati alcuni interventi da parte dell’Agenzia delle Entrate con riferimento al regime del Patent box. Sono stati in particolare effettuati alcuni chiarimenti ed è stato formulato un principio di diritto relativamente al beneficio dell’agevolazione, a seguito della presentazione di una istanza di ruling obbligatorio per un marchio d’impresa con opzione effettuata nel 2015.

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