Paternità, più peso al test del Dna

Pubblicato il 24 aprile 2008

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 10051 del 16 aprile 2008, ha accresciuto l’importanza del test del Dna nei procedimenti per il riconoscimento della paternità.

Il giudice, infatti, è tenuto a valutare come elemento favorevole a chi chiede il riconoscimento, il rifiuto alla sottoposizione dell’esame ematico sia del presunto padre sia quello dei suoi altri figli.
Ciò assume maggior rilievo nel caso in cui alla proposizione della domanda il presunto padre sia già defunto. Il rifiuto al test assurge, dunque, a valido elemento di prova della paternità.

Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Legge di Bilancio 2026: lavoro, salari e contrattazione collettiva

20/10/2025

Aziende con più attività: va applicato il CCNL più coerente per ogni settore

20/10/2025

Rottamazione quinquies nella Legge di Bilancio 2026: ecco come funziona

20/10/2025

Legge di Bilancio 2026: taglio IRPEF e superammortamento per imprese

20/10/2025

Operare nel cassetto fiscale altrui senza titolo è reato

20/10/2025

Contrassegno assicurativo: stop alle multe dopo la dematerializzazione

20/10/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy