Penalmente irrilevanti ai fini delle imposte sui redditi le fatture soggettivamente inesistenti

Pubblicato il 18 marzo 2010 La Cassazione penale, con la sentenza n. 30210 del 2010, interviene in merito alla rilevanza penale dell’utilizzo in dichiarazione di fatture soggettivamente inesistenti. Si tratta di fatture emesse da un prestatore o cedente non reale a fronte di operazioni, invece, realmente avvenute. Questa pratica è sempre più adottata nelle frodi carosello.

Viene chiarito che il fatto non necessariamente integra un reato penale, poiché il documento registra un’operazione non fittizia ma è emesso da chi non ne ha titolo.

I giudici spiegano che il fatto che il cedente sia diverso da quello indicato nella fattura non è rilevante ai fini della deduzione del costo, ma rileva solo ai fini della detraibilità dell’Iva. Pertanto, ai fini delle dirette è penalmente irrilevante poiché dovrebbe sussistere lo scopo di evadere le imposte.
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Credito d'imposta formazione giovani agricoltori: a chi e quanto spetta

25/08/2025

Avvocati certificatori fiscali: pubblicato il Regolamento CNF

25/08/2025

Patent Box 2025: chiarimenti Entrate su software e registrazione SIAE

25/08/2025

IVA doganale: le condizioni per la detrazione

25/08/2025

False fatture e contabilità parallela: legittimo il licenziamento del dirigente

25/08/2025

TU Registro e ad altri tributi indiretti: alcune novità

25/08/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy