Per le notifiche è decisivo il timbro postale

Pubblicato il 11 dicembre 2007

La corte di Cassazione, con la sentenza n. 27535 depositata ieri, ha chiarito che l’Amministrazione ritardataria non può sperare di far decorrere i termini per l’impugnazione di una sentenza a lei sfavorevole dal giorno in cui il suo ufficio locale l’ha protocollata, in quanto il timbro interno, per quanto pubblico, non è un dato ineccepibile all’esterno. Per questo, in caso di difformità tra la data apposta sulla busta dell’Ufficio postale ricevente e quella scritta sulla sentenza dall’ufficio fiscale destinatario, è la prima a fare fede. In effetti, sostenendo il contrario, si finirebbe per dare all’Amministrazione lenta nel processo di archiviazione il potere di “dilatare” i termini di impugnazione a sua disposizione.

Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Consulenti del lavoro: in scadenza la seconda rata contributiva all'ENPACL

20/06/2025

Controllo digitale sul lavoro: rischi e sfide del monitoraggio

20/06/2025

Bando Isi 2024: concluso click day del 19 giugno

20/06/2025

Tessere di identificazione dei lavoratori per rafforzare la sicurezza sul lavoro

20/06/2025

Bonus edilizi, la prima casa è agevolata

20/06/2025

Revoca delle dimissioni: iter, tempistiche e obblighi

20/06/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy