Per salvare le imprese in crisi fondamentale è la velocità delle decisioni

Pubblicato il 29 novembre 2009

Al convegno sul diritto dell’economia svoltosi ad Alba organizzato dall’associazione albese di studi commerciali è intervenuto anche il giudice Peck della corte di New York che ha dissertato sul crac Lehman dell’anno scorso ed il giudice Gonzales del tribunale distrettuale Sud sempre di New York che ha trattato la vicenda Chrysler.

Il giudice Peck ha impiegato 5 giorni per decidere la vendita degli asset di Lehman Brothers ricordando come fondamentale è stata l’efficacia delle norme che hanno consentito di ridurre, con le cessioni a Barclays, un danno che altrimenti sarebbe stato catastrofico. Anche per la Crysler i tempi sono stati contenuti essendo occorsi 42 giorni per arrivare a prendere in considerazione l’offerta della Fiat.

L’occasione è servita per effettuare una comparazione tra le leggi americane e quelle italiane: le norme fallimentari nostrane non risultano poi così inefficienti prendendo a paragone la crisi della nostra compagnia di bandiera, Alitalia, dove in poco tempo il governo ha varato il prestito ponte e si è giunti anche qui alla vendita degli asset. Si è rilevato che anche la legge italiana ha come scopo non all’eliminazione delle imprese in difficoltà ma, quando sia possibile, di cercare di dare avvio alla salvezza e alla continuazione della vecchia attività.

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