Più paracadute contro le insolvenze dei fondi

Pubblicato il 14 giugno 2007

Le notizie sui crack finanziari che hanno coinvolto, in altri Paesi, investimenti fatti da fondi pensione, causando la perdita delle somme versate dai lavoratori, aumentano le preoccupazioni di coloro che si apprestano a destinare il Tfr ad una pensione integrativa. Il raffronto con le esperienze straniere consente però di verificare come le norme italiane sulla previdenza complementare siano più garantiste. L’apparato di tutela per i lavoratori è articolato e riguarda diversi aspetti e momenti della vita dei fondi. La legge italiana prevede che in caso di crisi, i fondi non possano essere soggetti a fallimento e che le uniche procedure attivabili siano l’amministrazione straordinaria e la liquidazione coatta amministrativa, per cui l’interesse di chi ha investito i propri risparmi è tutelato in modo particolare, con limitazioni per le azioni di rivalsa dei creditori. Inoltre, la legge italiana prevede una serie di misure per evitare di giungere alla situazione in cui lo Stato di salute del fondo sia compromesso. Innanzitutto i fondi sono soggetti a limitazioni per quanto riguarda le modalità di investimento, la sottoscrizione o acquisizione di azioni o quote di società immobiliari, quote di fondi comuni di investimento immobiliare e mobiliare chiuso. Un’altra fonte di garanzia a tutela dei lavoratori deriva dalle norme per evitare i conflitti di interesse che possono realizzarsi quando il fondo impieghi gran parte del suo patrimonio per l’acquisto di azioni o quote di una società. Inoltre il patrimonio del fondo deve essere inteso, secondo la normativa italiana, come patrimonio di destinazione, in quanto i valori e le disponibilità che lo costituiscono non possono essere distratti dal fine al quale sono destinati. La legge, infine, dispone la netta separazione delle risorse affidate al gestore dal suo patrimonio.

 

A maggio il coefficiente per rivalutare le quote del Tfr accantonate al 31 dicembre 2006 è pari a 1,325935. Non è soggetta a rivalutazione la quota di Tfr versata dai lavoratori ai Fondi di previdenza complementare.

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